CASERTA – Chissà se sarà la volta buona. Dopo un lungo balletto di convocazioni e slittamenti (ne abbiamo perso il conto) è stata finalmente fissata la data per la celebrazione del congresso provinciale del Pdl casertano. L’input è arrivato dal Angelino Alfano, stanco dei tanti, troppi, rinvii.
I fatidici giorni sono i prossimi 28 e 29 settembre. A fine mese, dunque, si dovrebbe tenere (il condizionale è d’obbligo, visto i precedenti) l’assemblea per il rinnovo della classe dirigente berlusconiana di Terra di Lavoro. Si preannunciano due giorni di fuoco per le ormai note spaccature interne al partito che, dopo mesi di lotta fratricida, hanno raggiunto il culmine con la farsa dei nuovi assessori provinciali con il rifiuto dell’incarico da parte di Filippo Mazzarella e la pausa di riflessione di Francesco Zaccariello (defezioni pilotate da Nicola Cosentino).
Il congresso segnerà, quindi, una vera e propria resa dei conti tra le diverse e sempre più numerose anime del Pdl casertano. Se in passato lo scontro si consumava tra gli ex Fi e gli ex An, oggi la frammentazione è molto più accentuata anche all’interno delle due aree politiche di provenienza. Tra gli ex azzurri è in atto una guerra tra cosentiniani e la corrente che fa capo al presidente del consiglio regionale, Paolo Romano. Mentre nelle fila degli ex alleanzini Angelo Polverino è già da tempo sul piede di guerra anche contro Gennaro Coronella, reo – a suo dire – di aver portato il Pdl alla deriva assieme al coordinatore provinciale Pasquale Giuliano. Quest’ultimo, che ha cercato di barcamenarsi per non inimicarsi nessuna componente del partito, alla fine si è trovato sempre più isolato.
Il senatore aversano è finito, prima nel mirino di una nutrita pattuglia di sindaci pidiellini (che chiedevano la celebrazione del congresso e più collegialità), poi nella morsa dei consiglieri provinciali, che dall’apertura della crisi in Provincia (con le dimissioni degli assessori del Pdl imposte proprio da Giuliano) hanno più volte ignorato le indicazioni dei vertici del partito rivendicando totale autonomia nella scelta dei nuovi assessori. Il congresso del 28 e 29 settembre sarà il campo di battaglia dove gli eserciti pidiellini useranno tutte le armi, anche quelle non convenzionali, per far piazza pulita degli amici-nemici di partito.
Ma a prescindere da chi vincerà la guerra congressuale, il Pdl di Terra di Lavoro difficilmente uscirà dalla stagione dell’odio e dei veleni tre le correnti che da più di un anno sta lacerando il partito.
Mario De Michele