Riceviamo e pubblichiamo la lettera che un gruppo di esponenti della società civile ha deciso di scrivere per attirare l’attenzione sullo stato del fiume Sarno. “Nella primavera appena trascorsa abbiamo potuto rivivere un avvenimento che ormai sembrava resistere solo nelle memorie di alcuni anziani: le acque del fiume Sarno quasi limpide. Dopo un quarantennio di grave degrado, le stesse acque, in alcuni tratti di fiume, parevano tornate quelle dei racconti dei nostri nonni. In ampi tratti a monte della città di Scafati erano ricomparsi alcuni tipi di flora sommersa (varie specie di macrofite acquatiche), insieme ad alcuni esemplari di ciprinidi (tra cui tinche e carpe), anch’esse scomparse ormai da vari decenni.
In particolare, anche nel comparto territoriale del medio Sarno, abbiamo potuto constatare i primi effetti concreti del complesso sistema di depurazione in atto, ormai giunto a circa l’85% dello stato di avanzamento dei lavori. L’entusiasmo, purtroppo, è durato poco, solo qualche mese dopo, con grave disappunto, abbiamo dovuto constatare un pesantissimo aumento degli scarichi illeciti, che hanno riportato la situazione agli anni bui. Nello specifico, si è concentrata una quantità inusitata di scarichi abusivi nelle ore notturne, provenienti soprattutto dal settore agricolo, da alcune attività di concia dei pellami, da alcune aziende impegnate nella lavorazione stagionale di pomodori, da allevamenti zootecnici, da scarichi fognari provenienti da civili abitazioni, da sversamenti occasionali di autospurgo e di altra natura non ben definita.
Naturalmente non intendiamo criminalizzare nessuno di questi comparti e settori della produzione, che anzi rappresentano spesso realtà di eccellenza della nostra Regione. Richiediamo, quindi, a tal proposito, un’indagine condotta congiuntamente dai Carabinieri per la Tutela dell’Ambiente, dal Corpo Forestale dello Stato e dalla Guardia di Finanza, volta ad individuare i responsabili di questi scarichi illeciti, straordinari.
A tal proposito, e in seguito alle riflessioni scaturite da articoli di stampa e servizi televisivi recentemente diffusi, le associazioni scriventi intendono precisare le loro posizioni in merito e lanciare una serie di proposte volte a rendere più sinergica l’attività istituzionale e quella delle numerose associazioni ambientaliste stesse, presenti in questo territorio.
Completamento sistema di depurazione
Innanzitutto è fondamentale completare al più presto le opere del sistema di depurazione e risolvere le criticità residue dello stesso, tra le quali indichiamo le più importanti: completamento, con riprogettazione del tratto finale del collettore di Gragnano, opera in carico alla Regione Campania e realizzazione e/o completamento dei sistemi fognari dei pochi comuni sui trentanove del Bacino Idrografico che ancora non hanno visto il completamento delle opere, tra cui Scafati, dove i lavori delle fogne non sono mai partiti a causa, tra l’altro, dei mancati versamenti di fondi cui è obbligata la Gori.
Coordinamento Interforze
Appare poi sempre più urgente un coordinamento delle forze dell’ordine in campo, le quali, pur facendo singolarmente degli sforzi straordinari, potrebbero vedere in questo modo potenziata l’efficacia e l’efficienza dell’azione di sorveglianza e vigilanza del territorio. Tale coordinamento potrebbe giovarsi anche dell’utilizzo di strumentazioni ad elevata tecnologia, come ad esempio dei microdroni, piccoli velivoli telecomandati, dotati di telecamere ad altissima definizione e sofisticate sonde capaci di analizzare campioni di acqua e aria e che, se dotati di termocamere e sistemi ad infrarossi, potrebbero essere utilizzati anche per monitoraggi notturni. Inoltre tale task force dovrebbe proficuamente interfacciarsi con la struttura commissariale preposta alla risoluzione dell’emergenza del fiume Sarno (cosa che accadeva, con effetti visibili, durante gli anni del gen. Roberto Jucci, Commissario), e servirsi del “Marsec”, agenzia mediterranea per il monitoraggio dell’inquinamento ambientale, che utilizza i satelliti per controllare in tempo reale il territorio. A tale scopo appare, infine, proficua una ulteriore pubblicizzazione del numero verde utile per segnalazioni anche anonime di illeciti ambientali ed in particolare di scarichi abusivi.
Riteniamo, anche sulla base di esperienze nazionali ed internazionali, che tale tipo di coordinamento possa essere significativa occasione di risparmio di risorse finanziarie, sia nel settore della tutela dell’ambiente che in quelli connessi, in primis quello sanitario.
Applicazione del Principio di Sussidiarietà Orizzontale, art. 118 della Costituzione
Proponiamo ancora di mettere in atto tutte le azioni necessarie a rendere operativa quella sussidiarietà orizzontale prevista dall’articolo 118 della nostra Costituzione, che stimola il protagonismo sociale dei singoli e delle associazioni, senza il quale ogni attività di intervento sul territorio rischia di apparire miope, calata dall’alto e senza futuro.
Realizzazione di fasce tampone boscate ed aree umide con funzione di fitodepurazione ed aumento della biodiversità
Proponiamo di realizzare lungo la rete idrica di fiumi e canali, anche di bonifica, la rivegetazione degli argini naturali con una serie di fasce boscate, da monofilari a plurifilari, con effetto tampone sui nutrienti ed alcune aree umide, con funzioni di aumento della biodiversità e fitodepurazione, in modo da mitigare efficacemente il carico inquinante del settore agricolo, che da solo pesa circa il 35% sul totale carico di inquinamento cui è sottoposto l’intero bacino idrografico.
Il completamento del sitema di depurazione non rende da solo il fiume pulito Sia chiaro a tutti e detto senza timore di ripetizione, il completamento del sistema di depurazione, che per qualità e portata delle opere realizzate/previste e per standard di qualità delle acque depurate, è di portata europea, di per sé non trasformerà il Sarno in un fiume pulito. Per rendere definitivi i risultati occorre abbattere drasticamente gli scarichi illeciti, prendere in carico quelli agricoli, finora sottovalutati, e coinvolgere le popolazioni nel disinquinamento.
Concludiamo con un accorato appello agli organi di informazione, affinché si occupino con continuità ed attenzione del processo di risanamento del fiume Sarno in atto.
Hanno aderito
Carmine Ferrara
associazione regionale Amici del Sarno
Linda Solino
Gruppo Archeologico Terramare 3000
Maurizio Fraissinet
ASOIM già Presidente Parco Nazionale del Vesuvio
Rocco Lafratta CIRF Campania
Luca Pucci
Legambiente “Leonia circolo territoriale Nocera Inferiore”
Piero Orsino
Forum del Fiume Sarno
Per contatti: letteraperilsarno@gmail.com