“O superiamo questo scoglio o siamo come la Concordia e ci sfracelliamo”. Lo ha detto la governatrice Renata Polverini durante la seduta del consiglio regionale. “La mia strada è questa: o va avanti o finisce. Se qualcuno pensa di usarmi per procrastinare la situazione ha capito male:

o si supera o si va a casa oggi. Io non mi voglio vergognare di uscire di casa. Voglio guardare la gente in faccia. Nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole portare non ci sto. O ce ne andiamo tutti a casa”. E’ resa dei conti, dunque, dopo un violento scontro interno al Pdl suscitato dall’inchiesta sull’ex capogruppo Franco Fiorito, indagato per peculato dalla procura di Roma. Polverini ha messo il Consiglio davanti a un aut aut: o si opererà subito un taglio drastico sui costi della politica o saranno dimissioni.

“Sono qui per dire basta. Nel tentativo di spalare fango ci siamo mostrati ancora più inadeguati di quanto le persone di tutto il paese pensano”. La vicenda dei fondi Pdl è “una catastrofe politica per l’Italia e per le istituzioni”, ha detto la governatrice, che l’ha paragonata oltre che alla Concordia “all’alluvione di Firenze”. Taglio delle commissioni consiliari, degli assessori, delle auto blu e addio alle somme per i gruppi consiliari. Sono i punti salienti del pacchetto di risparmi presentato durante il suo discorso dalla governatrice: su questa drastica spending review la presidente ha basato la prosecuzione o meno del suo mandato. Le nuove regole comporterebbero per il Consiglio 20 milioni di risparmi già entro il 2012, passando da un bilancio da 98 milioni a 78. Quando il sistema entrerà a regime, nel 2013, il bilancio scenderebbe poi a 70 milioni.

“Non accetto tentativi di rinvio”, ha detto Polverini avvertendo “nessuno giocherà la propria partita politica personale sulla mia faccia”. “Non tutti abbiamo sbagliato allo stesso modo. Ma siamo disponibili a dare l’esempio. L’antipolitica siamo noi se non cambiamo – ha proseguito – Non dobbiamo continuare a pensare che la battaglia è tra la giunta e il consiglio. L’istituzione è una, o c’é consapevolezza di questo, nel rispetto di maggioranza e opposizione, o non ce n’é per nessuno”. “Non ho nessuna intenzione di fare un passo indietro. Stasera, stanotte, domani, che la seduta duri quanto vogliano i consiglieri: o siamo convinti che abbiamo voltato pagina oppure da qui usciamo convinti che siamo ex rappresentanti della istituzione, io per prima”, ha affermato.

“I tumori che stanno qua dentro come nella mia gola vanno estirpati, oggi. Non intendo nella maniera più assoluta mantenere questa regione nello stress comunicativo che non permette di dire cosa faremo di buono”, ha aggiunto Polverini. “Chiedo scusa ai cittadini del Lazio e del nostro paese perché lo sconcerto per quanto accaduto è arrivato oltre i confini. Voglio chiedere scusa a tutte le altre istituzioni perché con il nostro comportamento rischiamo far perdere credibilità. Voglio chiedere scusa ai colleghi delle altre Regioni, dove spero non ci siano comportamenti analoghi”, ha affermato in un lungo passaggio del suo discorso.

“Voglio chiedere scusa alla politica onesta”. Il gruppo consiliare Pdl alla Regione Lazio, nella bufera, si dà un regolamento di regole e di trasparenza. Lo ha annunciato in Aula la consigliera Chiara Colosimo, che ha preso la parola a nome del suo gruppo dopo la presidente. “Siamo d’accordo con Polverini – ha detto – inizieremo da noi spazzando il fango ricevuto, dotandoci di un regolamento interno che sancisca senza mezzi termini le modalità di erogazione dei fondi. Ci doteremo di un tesoriere e un commercialista. Metteremo in rete ogni tre mesi, pubblico e consultabile, il bilancio del gruppo. Fino a quel momento il Pdl non spenderà un solo euro. Sul fronte giudiziario quella che si apre si annuncia come una settimana-chiave nell’inchiesta che vede indagato per peculato Franco Fiorito.

Il lavoro del procuratore aggiunto Alberto Caperna, del sostituto Alberto Pioletti e degli uomini del nucleo di polizia valutaria della Guardia di Finanza si sta concentrando in questa fase sull’analisi dei documenti contabili sequestrati venerdì scorso negli uffici del partito alla Pisana e in quelli prelevati nelle abitazioni di Roma e Anagni di Fiorito. Non è escluso che nel corso della settimana lo stesso indagato venga ascoltato dagli inquirenti. Come non è escluso che nella vicenda possano entrare anche altri nomi anche se per ora l’unico indagato è Fiorito.

Per chi indaga infatti la prima esigenza è ricostruire il percorso dei flussi di denaro che Fiorito trasferiva dai fondi ai suoi tanti conti correnti in Italia e all’estero e capire se l’eventuale attività illecita dell’ex capogruppo coinvolga anche altri esponenti del Popolo della libertà. Il quadro che si sta delineando è infatti di un enorme flusso di denaro transitato direttamente dal conto corrente Unicredit del Pdl a vari depositi bancari intestati a Fiorito. Attività fatta all’insaputa di tutti? Sottrazioni avvenute per puro tornaconto personale? E’ uno degli elementi di indagine.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui