La polizia ha fatto irruzione nella moschea al Fath di Tunisi, sotto assedio da ore per prendere lo sceicco salafita Abou Iyadh, di cui non s’é trovata traccia. Secondo quanto visto dall’Ansa, la polizia ha fermato una decina di salafiti, che sono stati caricati in furgoni
poi partiti alla volta di un commissariato della zona. Ci sono stati comunque ‘contatti’ tra salafiti e agenti, ma senza che sia stato necessario l’uso di gas lacrimogeni per disperdere i manifestanti. Oltre mille persone sono scese in piazza a Kabul per una violenta protesta contro il film anti-islamico prodotto negli Stati Uniti, bruciando auto in un’arteria della capitale afghana dove sono presenti, fra l’altro, installazioni e basi della Nato e degli Usa: lo dice la polizia afghana. Si tratta dei primi disordini a Kabul contro il controverso film, che ha causato violente manifestazioni in tutto il mondo islamico. La protesta è cominciata verso le 6 del mattino e si è presentata subito molto più violenta di quella dei giorni scordi dopo la preghiera del venerdì a cui avevano partecipato un migliaio di persone.
I media locali hanno riferito che vi sono stati scontri fra un migliaio di dimostranti e la polizia nell’area di Pul-i-Charkhi e che qualcuno fra la folla ha anche utilizzato armi da fuoco, ma senza risposta da parte degli agenti. Non c’é ancora un bilancio ufficiale dell’incidente ma si è appreso che il comandante della polizia di Kabul, M.A.Salangi, é rimasto ferito ad una mano, insieme ad alcuni dei suoi uomini. Inoltre quattro veicoli, fra cui due della polizia, sono stati incendiati e numerosi negozi danneggiati. Durante lo svolgimento del corteo vicino alla statale fra Kabul e Jalalabad i manifestanti hanno gridato slogan ostili agli Usa e all’autore del film anti-islamico che ha insultato il Profeta Maometto, e lanciato pietre, mentre gli agenti hanno risposto usando solo gli sfollagente per bloccare la marcia verso il centro della città dove si trova l’ambasciata degli Stati Uniti.
Verso la fine della mattinata la protesta si è conclusa anche se centinaia di persone si sono raccolte vicino alla moschea di Eid Gah, ma in modo pacifico. Una manifestazione di protesta di fronte all’ambasciata americana a Jakarta è stata dispersa dalla polizia oggi, con cannoni d’acqua e gas lacrimogeni sparati dopo che i circa mille dimostranti avevano iniziato a lanciare sassi e bombe molotov. Secondo il quotidiano Jakarta Globe, la protesta – avvenuta sulla scia della rabbia provocata dal film “L’innocenza dei musulmani” – è diventata violenta quando al drappello iniziale di manifestanti pacifici si sono aggiunti militanti di gruppi radicali.
Tra i gruppi radicali coinvolti figurano il “Fronte dei difensori dell’Islam” e il “Forum dei popoli islamici”, tra i più conservatori in Indonesia. Nella manifestazione almeno un poliziotto è stato ferito, e gli agenti hanno proceduto poi ad arrestare alcuni dimostranti. Altre proteste minori si sono verificate oggi anche nelle città indonesiane di Medan e Bandung. Un dimostrante pachistano è morto e almeno altri 11 sono stati feriti nella notte in proteste a Karachi contro il film anti-Islam prodotto negli Stati Uniti. Lo riferisce il giornale The Express Tribune.
Centinaia di manifestanti del gruppo islamico Majlis Wahdat-e-Muslimeen si erano radunati ieri davanti al consolato Usa per un sit-in. La polizia era intervenuta con gas lacrimogeni e cannoni ad acqua per disperdere la folla. Diversi dimostranti sono stati fermati e poi rilasciati dopo qualche ora. Il corteo si è però formato di nuovo nella nottata in una diversa località dove si sono verificati altri disordini in cui sono state date alle fiamme delle camionette della polizia e una pompa di benzina. Gli attivisti intendono continuare la protesta fino a quando gli Usa non offriranno le loro scuse per la pellicola in cui si insulta il profeta Maometto.