Quattro operai sono rimasti gravemente intossicati mentre stavano effettuando lavori di pulizia di una piscina in un centro sportivo di Lavinio, il Tennis Club, in provincia di Roma. Le esalazioni di anidride solforosa che hanno fatto perdere i sensi ai quattro operai si sarebbero sprigionate dall’impianto di depurazione della piscina.
Nell’impianto sportivo stavano lavorando uno dei titolari e gli operai per la manutenzione di fine stagione. Il primo è sceso nella vasca di decantazione – alta circa 1,5 metri e lunga 4 – per la pulizia ed è subito caduto riverso; un altro che era dietro di lui non ce l’ha fatta a risalire, due colleghi si sono lanciati in loro soccorso e anch’essi si sono accasciati al suolo. Il quinto, vista la situazione, ha avuto la prontezza di allontanarsi e di dare l’allarme. Il più grave dei tre sarebbe Pietro Pistilli, 40 anni, ricoverato all’ospedale San Camillo di Roma con una gravissima insufficienza respiratoria; gli altri due sono Silvano Colaceci anche lui quarantenne, che è uno dei soci del centro sportivo, ricoverato al Gemelli, e Gianluca Moretti, 31 anni, ricoverato al policlinico Umberto I. Sta meglio ed è rimasto in osservazione agli Ospedali Riuniti di Anzio Nettuno Massimiliano Martinelli, 41 anni. Tutti sono residenti ad Anzio e i loro familiari, angosciati, hanno fatto la spola tra il luogo dell’incidente e i vari ospedali. Sul posto i soccorsi sono stati immediati. I vigili del fuoco di Anzio si sono calati, muniti di tute e di maschere per respirare, nel vascone recuperando i quattro operai, tutti privi di sensi. Poi gli elicotteri del 118 e le ambulanze hanno prestato le prime cure mediche e hanno trasferito i quattro intossicati negli ospedali. Un’inchiesta sull’incidente è stata aperta dalla procura di Velletri oltre che dal servizio di prevenzione e dagli ispettori del lavoro della Asl Rm H. Sull’ennesimo incidente sul lavoro e’ intervenuta la Cgil che anche oggi ha chiesto ”di investire di piu’ sulla sicurezza”. E secondo Giuseppe Cappucci, segretario generale della Cgil del Comprensorio Pomezia-Castelli-Colleferro-Subiaco, “si tratta di un infortunio gravissimo sul nostro territorio, un territorio dove già in passato abbiamo chiesto da parte di tutti gli enti preposti una maggiore attenzione e maggiori investimenti sulla sicurezza nei luoghi di lavoro ed in particolare sul versante dei controlli e della prevenzione. Elementi che ancora mancano, insieme alla presenza di sanzioni certe e dure per chi viola le norme in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro”.