E’ durato circa quattro ore l’interrogatorio dell’ex capogruppo Pdl alla Pisana Franco Fiorito, sentito ieri negli uffici della Procura di Viterbo dal procuratore Alberto Pazienti e dal sostituto Massimiliano Siddi. Le denunce su presunte fatture false pagate dal gruppo Pdl alla Regione Lazio

erano state presentate dal consigliere regionale Francesco Battistoni e da due società viterbesi che hanno avuto rapporti commerciali con lo stesso gruppo politico. “Almeno 6 fatture sono completamente false – ha poi spiegato il procuratore – e non sono state mai liquidate dal gruppo regionale del Pdl. Numerose altre, invece, hanno gli importi fortemente aumentati ma sono state liquidate per la somma originale e non per quella gonfiata”. Il “Batman di Anagni” ha allontanato da sè ogni sospetto: “Non ho idea di chi possa aver gonfiato o alterato le fatture: dal gruppo Pdl sono uscite con gli importi reali”.

“La falsificazione delle fatture potrebbe rientrare nella faida in corso nel Pdl viterbese, dalla quale è già scaturita un’inchiesta per corruzione e tentata estorsione – ha concluso Pazienti – Non credo possano esserci altri collegamenti con l’inchiesta in corso”. Il “federale” di Anagni – così si era autodefinito – alla fine dell’interrogatorio ha annunciato a TgCom24: “Se sciolgono il Consiglio regionale mi ricandido. Non vedo perché non dovrei. Non appena avrò dimostrato la mia innocenza in questi fatti sarà più semplice”.

Alla domanda se avesse controllato la congruità delle spese sostenute dai vari consiglieri del Pdl, Fiorito ha risposto: “Non sono responsabile di ciò che rendicontano i miei colleghi. Se ci sono stati abusi o qualcuno ha fatturato ciò che non andava fatturato ne risponderà personalmente”. Il suo avvocato, Carlo Taormina, ha professato ottimismo: “Abbiamo escluso ogni coinvolgimento di Franco Fiorito nella falsificazione delle fatture pubblicate online e riconducibili a Battistoni”. Quanto alla procura romana, sta concentrando la sua attenzione su circa un milione di euro passato dai due conti del gruppo regionale del Pdl a quelli di Fiorito.

Ai magistrati è arrivata oggi una relazione della Guardia di finanza, mentre sulle false fatturazioni continuano i contatti fra i magistrati della Capitale e quelli di Viterbo. Nelle carte dell’inchiesta romana sulla gestione dei fondi Pdl alla Pisana era spuntata stamani una lettera ricevuta da Fiorito, ora indagato per peculato, in cui consiglieri regionali dello stesso partito chiedevano una riunione. La missiva è stata consegnata alla Procura dai legali dell’antagonista di Fiorito e suo successore (lui stesso dimissionario) Francesco Battistoni, gli avvocati Enrico Valentini e Pier Francesco Bruno, ed è datata 18 luglio. In quello stesso giorno Fiorito inviò a sua volta una lettera ai compagni di partito alla Pisana (era indirizzata per conoscenza anche al presidente della Regione Renata Polverini) in cui annunciava controlli per verificare le spese sostenute e l’autenticità delle relative ricevute giustificative.

Il tono dello scontro tra gli ex capogruppo alla Regione Lazio si era incendiato ieri anche oltre le accuse di queste settimane. Battistoni aveva annunciato una querela per diffamazione contro l’ex sindaco di Anagni, per le sue accuse in merito alle spese effettuate con i soldi del gruppo consiliare del Popolo della Libertà.

 

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