In cinque rapinarono, sequestrarono, picchiarono e stuprarono una 31enne nigeriana nella notte tra il 31 marzo e il primo aprile 2011 nell’area industriale di Faenza, nel Ravennate. Per quell’aggressione ieri mattina e’ stata notificata la terza ordinanza cautelare emessa dal Gip Antonella Guidomei su richiesta della Procura.

In carcere e’ cosi’ finito un 22enne di origine maghrebina nato a Lamezia Terme (Catanzaro) ma residente a Faenza. Determinante per l’inchiesta il contributo della ragazza che riconobbe l’auto dei suoi aggressori fuori da un locale, e vi entro’ per affrontarli. Prima del 22enne era toccato, a inizio luglio, a un coetaneo marocchino sempre residente a Faenza (tuttora in carcere) e a un 37enne faentino residente a Lido Adriano (l’unico ai domiciliari). Gli altri due aggressori, presumibilmente stranieri, non sono stati ancora identificati. I giovani, hanno accertato le indagini, uscirono da una discoteca con la vettura del 37enne con il proposito iniziale – secondo quanto riferito da uno di loro – di rapinare una prostituta. Nella zona della stazione a Faenza si erano invece imbattuti nella 31enne, una ragazza che stava rincasando perche’, per via di uno sciopero dei treni, la corsa che doveva prendere era saltata. I cinque, dopo averla malmenata, le avevano preso cellulare e borsetta. Poi l’avevano portata in aperta campagna e l’avevano stuprata a turno dopo averla colpita con un revolver tirato fuori dal bagagliaio dell’auto. Quindi l’avevano abbandonata dolorante. Il primo a soccorrere la donna era stata una guardia giurata di passaggio. La ragazza era riuscita ad annotare quasi tutta la targa dell’auto quando i cinque, nel fare manovra, avevano acceso le luci. E qualche mese dopo, fuori da un locale di Faenza, aveva riconosciuto la stessa vettura parcheggiata. Era entrata, aveva chiesto a baristi e clienti. Ma dato che nessuno s’era fatto avanti, aveva minacciato di danneggiare la carrozzeria. A quel punto si era alzato il 37enne. Le successive indagini della squadra Mobile della polizia hanno portato a individuare tre dei presunti stupratori.

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