Momenti di tensione e scontri con le forze dell’ordine in diverse citta’ italiane per la prima grande manifestazione studentesca del nuovo anno scolastico. Nel mirino della protesta, il governo, i tagli all’istruzione e la crisi economica.
Nella capitale, un migliaio di ragazzi sono riusciti a raggiungere la sede del ministero dell’Istruzione in viale Trastevere scandendo slogan contro Monti e contro “la scuola di classe” ma quando, a Porta Portese, hanno cercato di sfondare il cordone di polizia che chiudeva l’accesso a via Portuense sono stati respinti con alcune cariche di contenimento: quattro poliziotti (tra cui un funzionario) sono rimasti contusi in modo lieve mentre un quindicenne del liceo “Virgilio” e’ stato fermato dalla digos, identificato e riaffidato ai genitori. Sequestrati due scudi in plexiglass, pietre e bastoni. Una cronista di Mediaset e’ stata contestata e “invitata” a uscire dal corteo in via Marmorata. A Torino hanno sfilato in circa 500, raccolti dietro lo striscione “Contro crisi e austerita’ riprendiamoci scuola e citta’”: tafferugli si sono registrati quando i ragazzi, dopo un lancio di uova e bottiglie, hanno deviato dal percorso iniziale e sono stati dispersi dalla polizia in via XX Settembre. Una quindicina di loro sono stati fermati mentre una trentina avrebbero riportato contusioni (almeno due quelli medicati in ospedale).
A Milano il corteo dei liceali ha mandato il traffico in tilt: i problemi maggiori si sono avuti quando uno dei due tronconi ha “puntato” il palazzo della Regione ed e’ stato arginato dalla polizia. Una decina i feriti. A Palermo i giovani partiti da piazza Politeama hanno espresso la loro sfiducia nella “casta” con un falo’ di un centinaio di tessere elettorali davanti alla sede della Presidenza della Regione siciliana. “Mai possibile che ogni volta che i giovani chiedono una scuola per il loro futuro si risponda solo con atti di ordine pubblico?”, ha twittato Nichi Vendola. A Bologna un corteo di un migliaio di studenti ha sfilato nel centro cittadino; il percorso e’ stato accompagnato da lanci di uova, vernice e petardi contro le banche, e durante la manifestazione uno studente ha sfilato una bandiera dalla sede della Bnl e l’ha incendiata.
Ma gli scontri non devono far passare in secondo piano le ragioni della protesta. Ci sono i ”tagli” alla scuola, ma anche l’indignazione per l”’invadenza” delle banche e la mala politica tra i motivi che oggi hanno portato in piazza, in tutta Italia, migliaia di studenti. Una protesta che simbolicamente apre l’autunno delle rivendicazioni giovanili. Sul fronte della scuola nel mirino ci sono i ”tagli”, i mancati investimenti nel settore e, piu’ in generale, ”la politica dell’istruzione pubblica del Governo”. I ragazzi protestano pure per il caro-libri (all’Aie, l’associazione degli editori contestano l’eccessivo costo dei testi) e i tentativi di privatizzare la scuola pubblica. Secondo la Fgc, ”governo e Ue impongono all’Italia una scuola di classe in cui va avanti chi se lo può permettere. Inoltre la condizione dell’edilizia scolastica italiana è pessima e il vincolo del pareggio di bilancio e la spending review non faranno che acuire questa situazione”. Ma sono soprattutto la crisi e l’austerita’ a riscaldare gli animi. Con banche e finanza, ritenute principali responsabili dell’attuale situazione, se la sono presa gli studenti milanesi che hanno riempito di scritte e volantini le sedi di molti istituti di credito. A Torino sono state date alle fiamme fotografie dei volti Monti, Profumo, Fornero, Cota e Fassino. A Palermo bersaglio degli studenti e’ la classe politica. Davanti alla sede della presidenza della regione sono state bruciate un centinaio di tessere elettorali sotto lo striscione ”nessuna fiducia nella casta”. ”E’ Il nostro modo di dire la nostra sulle elezioni regionali – hanno spiegato i manifestanti – ennesima vuota passerella di politici che andrà a riscaldare le poltrone del parlamento regionale senza produrre altro che tagli per il mondo della formazione e sacrifici per i più deboli, mentre per loro aumenteranno sempre privilegi e vitalizi”.