Via libera dell’Assemblea del Pd alla deroga temporanea allo Statuto Pd che consente la corsa di Renzi e degli altri candidati Pd alle primarie di coalizione. Si modifica così lo Statuto che prevede che alle primarie vada solo il segretario. La modifica passa con 575 sì, 8 contrari e un astenuto. La maggioranza necessaria era di 475.
Doppio turno e albo degli elettori consultabile; campagna all’insegna della sobrietà; sottoscrizione di un manifesto dell’Alleanza. Sono alcuni dei punti del documento sulle regole approvati oggi all’assemblea del Pd. Eccole in pillole:
– MANIFESTO – Ciascun candidato alle primarie sottoscrive un impegno a rispettarne l’esito e a collaborare con il candidato premier e dichiara di riconoscersi nel Manifesto dell’Alleanza, definito al tavolo della coalizione.
– MECCANISMO DI VOTO: Al fine di individuare il candidato premier “più rappresentativo e unificante e di garantirgli la più forte legittimazione democratica, qualora nessun candidato raggiunga al primo turno il 50% più uno dei voti, è previsto un turno di ballottaggio tra i primi due candidati, da svolgersi a una settimana di distanza dal primo turno”.
– ELETTORI: Possono partecipare le elettrici e gli elettori che dichiarano di riconoscersi nel manifesto politico dell’Alleanza. L’iscrizione all’Albo potrà avvenire da tre settimane prima delle primarie fino alla data del voto. Il responsabile organizzazione del Pd, Nico Stumpo, specifica che le iscrizioni si fermano al primo turno, cioé un elettore non può votare solo al secondo turno se non si è iscritto al primo. I renziani contestano questa interpretazione e chiedono che al tavolo della coalizione Bersani proponga che ci si possa iscrivere anche direttamente per il secondo turno.
– ALBO: L’albo di chi ha votato alle primarie sarà uno “strumento effettivo di consultazione” per le elezioni.
– SOBRIETA’: La campagna delle primarie dovrà “ispirarsi a criteri di sobrietà, trasparenza e rispetto reciproco tra i candidati”.
– FIRME PER CANDIDATI PD: I candidati alle primarie iscritti al Pd a parte il segretario (come Matteo Renzi o Laura Puppato) dovranno avere una sottoscrizione di almeno il 10% dei componenti dell’assemblea o almeno il 3% degli iscritti. Le candidature vanno presentate alla presidenza entro il 15 ottobre