“Il Pdl si deve autorinnovare, non essere bombardato”. Certo, “sono necessari un nome nuovo e nuovi volti, ma poi bisogna prendere i voti”. Lo afferma in una intervista alla Stampa il capogruppo del Pdl alla Camera Fabrizio Cicchitto chiarendo che “i voti oggi per il Pdl e il centrodestra sono la somma di ciò che porta Berlusconi ma anche il frutto del lavoro sul territorio di deputati, senatori, consiglieri regionali e comunali e dei giovani del movimento giovanile”.
Lo scandalo nel Lazio “ha complicato le cose, ma non si può buttare tutto dalla finestra per eliminare Fiorito”. Nel partito, dice, “esistono giovani bravissimi compressi da anziani prepotenti ma anche personalità mature che hanno un loro prestigio e sono in grado di dare contributi positivi”. Ma “il punto vero è riprendere l’iniziativa sul piano politico e definire la leadership: la mancanza di questi elementi ci pesa moltissimo”. Il Cavaliere, insomma, deve decidere se scendere in campo o meno: “Sono mesi che aspettiamo Godot” e “non si può rimanere ad aspettare fino a 5 giorni prima delle elezioni”. Non importa se sarà Berlusconi o Alfano “a guidarci alle elezioni. Però dobbiamo decidere subito”. “Comunque, non ho nessuna posizione pregiudiziale sul cambio del nome, si chiami Centrodestra d’Italia o in qualsiasi altro modo. Ma tutto deve essere accompagnato da regole. Basta con le logiche verticistiche e la cooptazione. Nel partito facciamo votare gli iscritti”.