CASTELLAMMARE DI STABIA –“Mi dimetto per riportare la politica al centro” con queste parole il sindaco di Castellammare di Stabia (Napoli), Luigi Bobbio, scrive ai cittadini comunicando le sue dimissioni protocollate qualche ora fa.
Le ragioni della decisione del primo cittadino sono elencate nella lunga missiva in cui vengono accusati i consiglieri della maggioranza di avere fatto venire meno l’appoggio coeso all’amministrazione cittadina e parla di “squallore paralizzante” orientato alla lenta “consumazione nel nome di scelte individuali”. “In politica, la vera forza è il progetto. Il progetto è l’asse portante sul quale costituire la maggioranza di governo per la città aggiunge Bobbio – . Abbiamo già iniziato ad attuare a Castellammare di Stabia una vera rivoluzione copernicana, un cambiamento epocale nello stile dell’amministrare e nel contesto civile. La strada va, però, percorsa fino in fondo e, oggi, tocca alla politica cambiare. Opero questa scelta, quindi, nel tentativo finale di accertare chi sia disposto a sottoscrivere il nuovo patto fondativo di una maggioranza che stia insieme con il cemento dell’agire nell’esclusivo interesse della collettività. Una ritrovata e, al tempo stesso, nuova maggioranza, in cui la ricerca e il conseguimento del bene comune siano il binario insuperabile dell’azione amministrativa, il confine invalicabile che nessuna aspirazione personale possa consentire di spezzare. E’ questo il momento di tentare l’ultima verifica che, coinvolgendo tutti i soggetti politici, possa puntare a conseguire gli obiettivi concreti necessari alla definitiva rinascita e al completo rilancio della nostra citta”. Parlando di “ultima verifica”, quindi, Bobbio fa capire che non getta la spugna ma è fortemente orientato a formare una nuova maggioranza. ” Non temo il peggio – afferma – ma non lo cerco. Sono pronto, in ogni momento, a rimettermi in gioco e a tornare a battermi per la nostra città ma, per il suo bene, è mio dovere oggi creare le condizioni per consentire alla classe politica di dimostrare se abbia o meno la volontà e la capacità, al mio fianco, di evitare il disastro”.