SALERNO – “Il problema qui non è il costo della manodopera, anche perché i livelli di retribuzione sono quasi polacchi se non addirittura romeni”. E’ quanto il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, ha detto a Salerno, rispondendo a una domanda sulla difficile situazione occupazionale in Campania, dove scarseggiano gli investitori che preferiscono altre mete per avviare le proprie iniziative. “Quando qualcuno vuole investire qui – ha detto Bonanni – deve fare i conti con la camorra, con servizi inefficienti e costosi, con tasse locali superiori al nord del Paese”. “Credo che questo Paese abbia bisogno di una nuova cultura. Possiamo fare tutte le leggi possibili, ma c’é bisogno di un maggiore impegno civile”.
“Dobbiamo preparare di più i giovani alla legalità – ha detto – c’é necessità di più formazione. I ragazzi hanno bisogno di riferimenti precisi e il sindacato si deve porre a riferimento presto. Norme sì – ha sottolineato – ma impegno più grande da parte di chi possiede una rete diffusa sul territorio”. “Sono due anni che la Cisl Campania prova a far decollare il contratto Campania. Sono due anni che è completamente fermo”. E’ quanto ha affermato il segretario generale della Cisl Campania, Lina Lucci, nel corso della conferenza stampa che ha preceduto il consiglio generale del sindacato . “Noi continueremo a chiedere al governatore Caldoro – ha detto Lucci – di fare un tavolo con i presidenti delle Province, delle associazioni dei comunim, per tentare di stamnare questi amministratori locali che non vogliono fare nulla per le loro collettività e che fingono di tenere a cuore il problema dei giovani, l’occupazione e la competitività del territorio”.