Un’altra serata di tensione e scontri in Val di Susa ai cantieri tav. Dopo le ore 21,30, alla fine di un’assemblea tenuta da alcune persone appartenenti al movimento no tav presso il campeggio Gravella, venivano segnalati – informa la polizia di stato
– i primi movimenti da parte di piccoli gruppi, composti da valligiani e da aderenti all’area antagonista, intorno agli sbarramenti del cantiere. Una cinquantina di attivisti, con lo scopo di intentare azioni di disturbo, si avvicinava davanti al cancello della centrale elettrica per poi spostarsi, risalendo i sentieri, verso strada dell’Avana direzione Bed and breakfast. Il personale operante, che monitorava costantemente gli spostamenti improvvisi dei manifestanti, avvistava altri attivisti, alcuni armati di bastone, in prossimita’ di uno dei cancelli del cantiere. Intorno alle 22, grazie anche all’utilizzo dei visori notturni, venivano individuati circa un centinaio di persone, molte delle quali con caschi, che stavano percorrendo la parte alta dei sentieri sopra la strada dell’Avana’ direzione Vinicola. Altri trenta attivisti, armati di fionde e caschi, venivano avvistati nell’area della diga. Dopo le ore 22,15, alcuni manifestanti, circa una ventina, prontamente raggiunti da oltre un centinaio di persone, iniziavano a tagliare le reti in prossimita’ di piu’ punti nell’area del cantiere basso, oltre ad iniziare un fitto lancio di pietre e oggetti alle forze dell’ordine.A questo punto, si rendeva necessario l’utilizzo di manichette dell’acqua e lacrimogeni, per interrompere le azioni di danneggiamento alla recinzione del cantiere. A causa dell’indispensabile uso dei lacrimogeni, alle ore 22,40 circa, l’autostrada veniva temporaneamente chiusa a scopo precauzionale. La situazione riportata alla normalita’, veniva nuovamente minata da altri contemporanei attacchi, sia nell’area alta del cantiere (area archeologica e vinicola), che nella parte bassa, utilizzando tronchesi nonche’ arpioni e funi, al fine di tentare lo sradicamento delle reti. Immediato l’intervento operativo delle forze dell’ordine per allontanare i manifestanti.