Alla vigilia del consiglio di amministrazione della Fiat, che domani esaminerà i conti del terzo trimestre del 2012, John Elkann parla di “risultati in linea” con le previsioni e conferma le indicazioni positive già date per l’ intero esercizio.

Buone notizie arrivano, intanto da Chrysler, che chiude con un balzo dell’utile dell’80% e conferma i target 2012, mentre sul fronte sindacale la casa torinese viene condannata dal giudice di Termoli (Campobasso) per avere applicato un diverso trattamento economico ai lavoratori iscritti alla Fiom, togliendo 300 euro dalle buste paghe perché il sindacato di Maurizio Landini non ha firmato il contratto 2008. Domani sera, dopo il cda e le conference call di Fiat e Chrysler, Sergio Marchionne vedrà i sindacati: ci saranno i leader di Cisl e Uil, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, i responsabili di Fim, Uilm, Fismic, Ugl e Associazione Quadri. La Fiom invece, che non parteciperà perché non ha firmato gli accordi e il contratto, terrà un presidio durante il giorno davanti al Lingotto. L’incontro con i sindacati non è di quelli previsti dal contratto, che sono due (all’inizio dell’anno sui conti dell’esercizio e a metà dopo la semestrale), ma era stato l’amministratore delegato della Fiat, il primo agosto, a fissare un nuovo appuntamento per ottobre per potere avere più chiara la situazione dei mercati dopo il terzo trimestre. I sindacati si aspettano un nuovo piano o comunque qualche indicazione sui futuri investimenti. Proprio da Torino, dove partecipa a una riunione dei delegati Fim, Bonanni chiede a Marchionne di spiegare domani “che cosa ha intenzione di fare e quale sarà la mission delle diverse fabbriche”. Scettico il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini: “Di annunci ne sono stati fatti tanti, sarebbe ora di avere finalmente atti concreti. Altrimenti saremo di fronte a un già definito progetto di progressivo depotenziamento della produzione nel nostro Paese”. Scrivono a Marchionne i delegati delle carrozzerie di Mirafiori che chiedono ‘un tangibile segnale per il futuro”, ma proprio nello stabilimento torinese arriva nuova cassa integrazione questa volta anche per tutti i lavoratori delle ex meccaniche, oggi Powertrain, che si fermeranno dal 26 novembre al 2 dicembre. Lo scontro con la Fiom va avanti da Pomigliano al Molise. “E’ importante – osserva Landini – che il Tribunale di Termoli abbia confermato l’antisindacalità del comportamento dell’azienda. Si tratta di un’ulteriore conferma che la strada intrapresa dalla Fiat è una strada contraria ai principi costituzionali e alle leggi del nostro Paese. E’ ora di voltare pagina”. Nello stabilimento campano, invece, la polemica riguarda l’assunzione dei 145 iscritti alla Fiom, imposta dal giudice di Roma che ha condannato la Fiat per comportamento discriminatorio. “E’ un vulnus gravissimo alla nostra Costituzione”, osserva Stefano Fassina, responsabile economico del Pd, che annuncia un’interrogazione al governo su quanto accade nello stabilimento. Alla vigilia dei cda i titoli del Lingotto sono in calo: -0,58% Fiat e -1,3% Industrial che esaminerà i conti mercoledì.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui