Stili di vita più ‘sani’ per gli ‘under 18’, che non potranno entrare nelle sale giochi né spendere tempo (e denaro) con le slot machine, e ai quali non si potranno più vendere né alcolici né sigarette. Il decreto sanità, con la fiducia incassata al Senato (non senza qualche malumore nella maggioranza) è legge e porta con sé anche una piccola ‘rivoluzione’ nell’organizzazione della sanità pubblica, a partire dalle norme che puntano a tenere fuori la “cattiva politica” dalle nomine di manager e primari. Un provvedimento approvato in via definitiva con 181 sì ma da una maggioranza che si sta ‘sfilacciando’, soprattutto nelle file del Pdl, che tra assenti (30), no (9) e astenuti (22) ha fatto mancare parecchi voti di fiducia al governo.
Un testo che é stato criticato nel metodo (la fiducia non ha dato possibilità ai senatori di intervenire) e nel merito (in primis perché mancano nuove risorse, in particolare per l’h24 nella medicina territoriale). Tanto che già a Palazzo Madama si lavora per ‘correggere e migliorare’ le norme, con la ripresa, probabilmente da metà novembre, del ddl omnibus sulla sanità voluto dall’allora ministro Ferruccio Fazio. Ma si tratterà, ha chiarito l’attuale titolare della Salute, Renato Balduzzi, “di misure aggiuntive” e non di modifiche al decreto che “ora è legge e ha una sua autonomia”.
– CAMBIA LAVORO MEDICI: per i medici di famiglia via alle aggregazioni mono e multiprofessionali garantendo la copertura ‘per tutta la giornata’ ma ‘a costo zero’ fino al rinnovo delle convenzioni, e con organizzazione stabilita dalle Regioni. Per quelli dipendenti poi più trasparenza nella libera professione, con pagamenti sempre tracciabili e studi privati collegati in rete con le Asl. Per tutti cambia il profilo della responsabilità, con la colpa lieve che comporterà solo il risarcimento ma è saltato l’obbligo per tutte le strutture di assicurarsi (questo uno dei punti su cui si tornerà con il ddl omnibus). Concessa una deroga del 15% al blocco del turnover per le Regioni che avranno valutazione positiva dei progressi nei piani di rientro (altro punto che i senatori avevano proposto di modificare, spostando la soglia al 25% e che sarà oggetto della prossima discussione parlamentare).
– STILI DI VITA: Per gli under 18 niente alcolici (con multe salate per chi li vende), fumo e giochi, per i quali c’é anche una stretta sulla pubblicità. In più è introdotto l’obbligo di portare dal 12 al 20% il succo naturale contenuto nelle bibite analcoliche a base di frutta. Le nuove norme si applicheranno dopo 9 mesi dall’entrata in vigore della legge e previo esito positivo della procedura di notifica alla Ue.
– FARMACI: terreno di scontro tra le forze politiche e capitolo che si potrebbe riaprire al Senato con il ddl. Rispetto al testo proposto inizialmente dal governo è infatti saltata (per effetto di emendamenti presentati dal Pdl) la possibilità di rinegoziare il prezzo per quelli troppo onerosi nella revisione del prontuario. Via anche la norma sull’uso dei farmaci fuori etichetta.(ANSA).