MERCOGLIANO. Nella prima mattinata di oggi, i carabinieri della Stazione di Mercogliano hanno tratto in arresto un 35enne del posto, pregiudicato, già boscaiolo ora disoccupato, in esecuzione all’ordinanza di custodia cautelare in carcere per il reato di atti persecutori (stalking) emessa dal GIP del Tribunale di Avellino, dott. Sicuranza, al termine di un’attività d’indagine condotta dalla citata Stazione Carabinieri sotto la direzione del sostituto procuratore dott.ssa Buono.
La vicenda persecutoria dell’uomo nei confronti della sua vittima, una 29enne di Mercogliano con cui – in passato – vi fu una breve relazione, non è certo nuova né ai carabinieri, né alla magistratura avellinese, visto che lo stesso 35enne è stato già destinatario di altre 2 ordinanze emessa dal GIP di Avellino, per il medesimo reato nei confronti della stessa ragazza. La prima misura coercitiva da cui era stato raggiunto l’uomo, e che lo costringeva agli arresti domiciliari, fu emessa nel novembre 2009, mentre la seconda, che lo ha portato a permanere in carcere fino a questo gennaio, fu emessa nel novembre 2010. Il reato contestato è sempre lo stesso: atti persecutori nei confronti della sua ex, non essendosi mai rassegnato alla fine di quella loro fulminea relazione, nemmeno di fronte a denunce, arresti e processi penali.
Nell’ordinanza eseguita questa mattina, si legge di come lo stalker seriale, con condotte reiterate nel tempo tra il gennaio 2012 (data dello scarceramento) ad oggi, aveva molestato telefonicamente (con telefonate continue, fino a 5-6 al giorno) la sua vittima, l’aveva pedinata in varie occasioni, aveva minacciato di morte tanto lei quanto i suoi figli e l’attuale compagno (al quale chiedeva di lasciarla), cagionando così nella donna un perdurante e grave stato di ansia, paura e timore per la propria incolumità, tale da costringerla ad alterare le proprie abitudini lavorative e di vita sociale, con grave danno fisico e psichico. Il tutto aggravato dalla recidività delle condotte.
Anche nei casi precedenti, le condotte erano state esattamente le stesse. Nel 2009, infatti, una volta che la donna aveva deciso di troncare la loro relazione, l’uomo aveva iniziato a molestarla telefonicamente, a pedinarla, a usarle condotte integranti i reati di violenza privata e lesioni personali aggravate, essendo allora arrivati anche alle mani. Nel 2010, poi, oltre alle medesime condotte avverso la giovane donna, l’uomo s’era spinto fino a raggiungere la madre della ragazza, cui aveva fatto arrivare minacce gravi, prima per conoscere il nuovo domicilio della figlia (che per via dello stalking aveva dovuto cambiare casa) e poi per costringerla a consigliare la figlia affinché tornare assieme a lui.
Quindi, nonostante l’uomo fosse già stato arrestato ben 2 volte, nonché condannato dal Tribunale di Avellino a 1 anno e 4 mesi di reclusione senza alcun beneficio, non si è affatto scoraggiato dal perseguitare ancora e ancora la sua ex, cercando in tutti i modi di chiederle di tornare assieme a lui. Iniziando con delle telefonate anonime con numero sconosciuto (poi dai carabinieri riscontrate provenienti dal telefonino dell’arrestato), l’uomo è poi passato a conversazioni gravemente offensive e minacciose, volte a conoscere la nuova abitazione della donna. Proprio per questo la ragazza ha dovuto emigrare da Mercogliano, trasferendosi fuori provincia. Lo stalker si è infine messo a pedinarla anche nel tragitto verso il lavoro, tanto che la donna è stata costretta a usare la macchina del compagno, in modo da non farsi riconoscere. È chiaro che tutta questa vicenda ha provocato un grave squilibrio fisico e psichico alla donna, che da ormai 4 anni viene tormentata da un uomo che non le lascia più la libertà e la felicità di vivere.
L’uomo, arrestato questa mattina dai carabinieri di Mercogliano, è ora ristretto nella Casa Circondariale di Avellino, come disposto appunto dal GIP dott. Sicuranza, in attesa di futura convalida e ulteriori determinazioni a suo carico.