“L’operazione condotta oggi dalla GdF e dalla procura di Arezzo sui ‘Compro-Oro’ rileva la necessità non più rinviabile di approvare una legge che regolamenti il settore della compravendita di preziosi, un settore fino ad oggi di fatto ignorato e su cui si allunga l’ombra della criminalità organizzata”, così l’On. Pina Picierno sull’operazione ‘Fort Knox’ che ha visto l’esecuzione di 289 perquisizioni, beni sequestrati per 163 milioni e 118 indagati in 11 regioni.

“I numeri – continua – indicati oggi dal Codacons, con 28mila nuovi esercizi e un giro d’affari di 14 miliardi di euro, danno la misura della vastità del fenomeno e, dunque, fanno capire perché la criminalità organizzata sia tanto interessata al settore”, e aggiunge “i ‘Compro-oro’ rappresentano la nuova frontiera del riciclaggio di denaro sporco, derivante dalle attività mafiose, capace di ‘ripulire’ il denaro in modo immediato, semplice e con una spesa di ‘ripulitura’ marginale rispetto alle altre forme di riciclaggio”.

“Ho trovato – conclude la parlamentare democratica – lo spot televisivo di un noto marchio del settore, diffuso sulle emittenti nazionali, davvero disgustoso, con Renato Pozzetto nei panni di colui che si è venduto l’oro per comprarsi un televisore da mostrare al figlio, non potendo ritrarre chi invece è costretto a vendersi gli oggetti d’oro per pagare bollette, mutui e affitto. Occorre approvare subito una legge che vieti la pubblicizzazione dell’attività, prevedendo, tra l’altro, la tracciabilità e la trasparenza sui capitali utili ad acquistare l’oro, il controllo e il monitoraggio sui preziosi per evitare che finiscano nelle tante micro fonderie illegali, un’ accurata verifica antimafia per tutti gli operatori per escluderne ogni legame con ambienti criminali e sanzioni pesantissime per chi viola le norme”.

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