SANTA MARIA CAPUA VETERE – Sarebbe avvenuto per “gravi colpe e negligenze dei medici” il decesso di Elena Trepiccione, di 69 anni, avvenuto il 13 giugno scorso dopo 48 giorni di agonia in seguito a due interventi chirurgici nella Clinica ‘Santa Maria della Salute’ di Santa Maria Capua Vetere (Caserta): è quanto sostengono nella perizia autoptica i tre medici legali Antonio Perna, Giuseppe Saggese e Luca Lepore nominati dal sostituto procuratore di Santa Maria Capua Vetere, Cristina Correale, che dopo la denuncia del figlio della donna aveva iscritto nel registro degli indagati 14 professionisti della struttura sanitaria. Le risultanze degli accertamenti sono anticipate oggi in un articolo del quotidiano Il Mattino.
Sulla vicenda Trepiccione era stata presentata il 18 giugno scorso dal deputato del Pd, Maria Antonietta Farina Coscioni, un’interrogazione parlamentare al Ministro della Salute, alla quale aveva risposto il sottosegretario Adolfo Elio Cardinale che aveva ricostruito le circostanze che avevano portato alla morte della donna. La perizia riguarda, fra l’altro, le attività de sanitari sammaritani che in due circostanze, a distanza di sei giorni, il 27 aprile e il 3 maggio scorsi, operarono la donna sulla base di una diagnosi che – secondo i periti – poi si è rivelata errata. “Abbiamo verificato gli atti in nostro possesso e possiamo dire con certezza che la cronologia e la tipologia degli eventi, così come ricostruita, non corrispondono alla realtà dei fatti”. Non aggiunge altro il direttore sanitario della Casa di cura Santa Maria delle Grazie di Santa Maria Capua Vetere (Caserta), Anna Ruggiero . “C’é in corso un’inchiesta giudiziaria – dice la direttrice Ruggiero – a differenza di altri, noi siamo rispettosi del segreto istruttorio e del mandato sanitario che avevamo nei confronti della paziente. Per questo motivo preferiamo non scendere nel dettaglio della vicenda e aspettiamo l’andamento dell’inchiesta. Tuttavia, consultati gli atti, possiamo dire che le ricostruzioni dei fatti e dei tempi non corrispondono”.