SANTA MARIA CAPUA VETERE – “La cessazione dei corsi decentrati del Conservatorio San Pietro a Majella a Santa Maria Capua Vetere non è in alcun modo addebitabile all’amministrazione comunale, che ha anzi compiuto ogni sforzo, nei limiti del possibile, per garantire agli allievi tale opportunità”. E’ quanto afferma il vicesindaco Antonio Scirocco, commentando la decisione dei vertici dell’istituzione musicale napoletana di chiudere i corsi a Santa Maria Capua Vetere e di trasferirli tutti nella sede centrale.

“Il tentativo di addebitare le colpe al Comune – spiega Scirocco – non trova riscontro nella realtà dei fatti e degli atti. Il direttore del Conservatorio, solo dopo una sentenza del Tar sfavorevole all’istituzione musicale, ha scritto all’amministrazione cittadina cercando di scaricare le proprie responsabilità su altri. A più riprese, invece, gli uffici avevano sollecitato i vertici del Conservatorio a valutare la possibilità di ridurre l’impegno finanziario per i corsi a Santa Maria Capua Vetere, trasferendone una parte a carico degli stessi allievi, i quali comunque avrebbero trovato beneficio con un esborso certamente minore di quello che si troveranno a sostenere per le trasferte a Napoli. Io stesso, insieme al segretario generale De Nisi e al dottore Viapiano, mi sono recato personalmente nel capoluogo partenopeo per tentare di risolvere il problema, ma non mi è sembrato di trovare il consueto spirito di collaborazione che avevamo riscontrato con il precedente direttore”.

Fin dal 28 febbraio 2012, infatti, il Comune aveva formulato all’attuale vertice del Conservatorio la richiesta di limitare le spese, peraltro interamente riferibili a costi del personale. Non avendo ricevuto alcuna risposta, la richiesta era stata ribadita il 23 marzo. Successivamente, il 12 giugno si chiedeva l’emissione del bando di iscrizione all’anno accademico, ferma restando la riduzione dell’esborso necessaria in un momento di ristrettezze economiche degli enti locali, dovute ai provvedimenti del governo nazionale sulla cosiddetta “spending review” e ai tagli dei trasferimenti statali.

“Appare del tutto evidente – conclude Scirocco – che la mancata attivazione dei corsi non può farsi ricadere sul Comune di Santa Maria Capua Vetere, che anzi ne è danneggiato per il mancato utilizzo della struttura che ospitava i corsi e delle attrezzature specificamente acquistate e che aveva addirittura iscritto una somma a bilancio per l’attivazione dei corsi”.

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