Condannate per maltrattamenti, ma assolte dall’imputazione di abbandono le tre maestre dell’asilo di Pinerolo, in provincia di Torino, due anni fa al centro di un’inchiesta dalla risonanza mediatica nazionale che le vide bersaglio anche di minacce di morte.

Stamattina il giudice Luca Del Colle ha inflitto, con l’applicazione della condizionale, 10 mesi a Elisa Griotti e Stefania Di Maria, 12 mesi a Francesca Pamfili. Il pm Ciro Santoriello aveva chiesto 18 mesi. La difesa annuncia appello: la sentenza – dicono gli avvocati – e’ contraddittoria. Loro continuano a difendersi: quello di stamattina ”e’ un primo passo verso la verita”, dicono. Ma aggiungono anche: ”adesso siamo tutte e tre disoccupate”. Lo sono perche’ la mattina dell’11 novembre del 2010 i carabinieri entrarono nell’asilo per porre i sigilli del sequestro e comunicare alle tre maestre-titolari che erano indagate.

Dal titolo fiabesco ”Nel paese delle meraviglie” l’asilo fu soprannominato ”degli orrori” dai media, ma anche dai 14 genitori che avevano sporto denuncia. Il paese Pinerolo e il paese Italia si divisero subito tra colpevolisti e innocentisti. Ci sono volute 25 udienze e 100 testimoni per ricostruire una storia che doveva appurare se davvero bambini e bambine di pochi anni erano costantemente insultati se piangevano, costretti a dormire sotto il lavello se non ubbidivano, lasciati al buio. Secondo la difesa ”oggi e’ crollato il fondamento del castello accusatorio. In appello cadra’ l’ultimo baluardo”. Cosi’ l’avvocato Cristina Botto ha commentato la sentenza che il suo collega Davide Richetta ha definito ”contraddittoria perche’ prima assolve con formula piena in relazione all’abbandono, e quindi non crede alla prova del video che ritrae i bambini messi a dormire sotto al lavello, ma poi condanna per maltrattamenti e ingiurie basandosi sulle stesse dichiarazioni testimoniali che arrivano anche da chi ha girato il video”. Ma sono le stesse maestre ha puntare l’indice contro la prova-principe, quella del video. ”L’accusa aveva un video girato da due ex dipendenti nel quale si vedevano due bambini messi a dormire sotto il lavello del bagno e in mansarda, ma quel video non e’ stato accolto come prova valida dal giudice – afferma Elisa Griotti – era stato realizzato un pomeriggio nel quale nell’asilo c’erano solo le due dipendenti, che si sono licenziate poco dopo, e non noi”. Sono contente soltanto a meta’ le tre imputate. ”Un primo passo verso la verita’ e’ stato fatto” sostiene Stefania Pamfili in attesa dell’appello che dimostri la loro totale innocenza. Ma Stefania Di Maria va oltre nel descrivere il loro presente e prospettare il loro futuro: ”Purtroppo anche se saremo riconosciute innocenti in appello, noi abbiamo dovuto chiudere il nostro asilo e ora siamo tre disoccupate”. Come dire che al di la’ dei giudici, la sentenza e’ gia’ stata emessa la mattina dell’11 novembre del 2010.

 

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