Il Governo pone la fiducia nell’Aula della Camera sulla legge di stabilità, suscitando le proteste di Idv, e rinvia quindi al Senato alcune questioni rimaste irrisolte nell’esame in commissione Bilancio; a partire da quella dell’indicizzazione delle pensioni di guerra reversibili, su cui tutti i partiti hanno sottoscritto un ordine del giorno. Domani l’Aula di Montecitorio sarà impegnata in tre voti di fiducia, posta dal ministro per i rapporti con il Parlamento Piero Giarda sui tre articoli in cui il provvedimento è stato suddiviso.

Le tre ‘chiame’ nominali si svolgeranno alle 12, alle 15,30 e alle 19,30, precedute da altrettante dichiarazioni di voto da parte dei gruppi. Nella giornata di giovedì, alle 9, saranno votati gli ordini del giorno. Dalle 12 avranno inizio le dichiarazioni di voto finali sul provvedimento che saranno trasmette in diretta Tv. La Camera voterà quindi la Nota di variazione e la legge di Bilancio, dopo di che il dossier passerà al Senato. La nuova richiesta di fiducia ha suscitato l’Ira di Idv. Il capogruppo Antonio Borghesi, ha ripetutamente strillato in Aula “Viva la Costituzione Italiana”, mentre Antonio Di Pietro ha accusato la maggioranza di “ipocrisia”, poiché critica le misure di Monti ma poi ne vota la fiducia. A Palazzo Madama governo e maggioranza sono intenzionati a intervenire su pochi e già definiti punti, tra cui, appunto, il ripristino dell’indicizzazione delle pensioni di guerra, quelle che ricevono i parenti dei nostri soldati deceduti nelle missioni di pace. Durante l’esame in commissione Bilancio, a fronte di un emendamento bipartisan ma privo di copertura che stava per essere approvato, è intervenuto personalmente il premier Mario Monti con una telefonata in cui si è impegnato a trovare la copertura e risolvere la questione in Senato. Altro punto che il governo ha annunciato di voler riscrivere é la Tobin Tax: i punti da definire sono l’estensione dell’imposta agli operatori stranieri, l’esclusione dei disincentivi a danno degli operatori ad alta frequenza, l’uniformazione tra i mercati regolati e non regolati, la tassazione anche dei derivati. C’é poi la questione della deroga al patto di stabilità interno per i comuni colpiti dalle alluvioni, sostenuta da tutti i gruppi ma su cui va trovata la copertura. Inoltre una parte del Pdl (come Maurizio Sacconi) vorrebbe ripristinare i 250 milioni tolti al capitolo produttività e destinati alle regioni alluvionate, mentre una parte del Pd si fa interprete delle richieste della Cgil di aumentare le risorse per gli ammortizzatori in deroga. E lo stesso segretario Pierluigi Bersani ha detto che il Pd cercherà di “migliorare” la manovra su “due o tre punti”.

 

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