Da questa mattina il Redditest è online, tutti i contribuenti potranno così verificare la compatibilità fra reddito familiare e spese sostenute scaricando l’apposito software dal sito dell’Agenzia delle Entrate. Da una simulazione dell’Agenzia delle Entrate sull’intera platea delle famiglie emerge come oltre 4,3 milioni, circa il 20%, risulta non coerente nel confronto tra le spese sostenute nell’anno e i redditi dichiarati.

L’Agenzia delle Entrate precisa che “la non coerenza non è automaticamente rappresentativa di un’evasione”. “Il nuovo redditometro è già pronto, e siamo in fase di approvazione del relativo decreto ministeriale e quindi sicuramente a gennaio sarà utilizzabile”. E’ quanto ha affermato il direttore dell’Agenzia delle Entrate, Attilio Befera, nel giorno di presentazione del redditest. “Noi lo adopereremo – ha sottolineato – con la massima cautela e soltanto per differenze eclatanti” tra le spese e i redditi dichiarati. Da una simulazione sull’intera platea delle famiglie risulta che 4,3 milioni di nuclei, circa uno su cinque, sostengono spese non coerenti con i redditi e, “intorno a un milione” a fronte di esborsi rilevanti e ricorrenti denunciano redditi “vicini allo zero”, afferma Befera. Secondo la simulazione tra le diverse categorie di reddito il tasso di irregolarità è maggiore nel reddito di impresa e nel reddito da lavoro autonomo. Dalla statistica, effettuata in vista dell’arrivo del nuovo redditometro, sono anche emersi fenomeni riconducibili a locazioni omesse o parzialmente dichiarate, nonché a redditi in nero di lavoratori dipendenti.

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