Per il pugile portoricano He’ctor “Macho” Camacho, campione del mondo in tre categorie, e’ stata dichiarata oggi la morte cerebrale e si attende solo l’arrivo di suo figlio a Porto Rico per scollegarlo dalle macchine che lo mantengono ancora in vita. Camacho e’ stato vittima di un attentato a colpi di arma da fuoco durante la notte di martedi’ nel quale e’ morto anche il suo accompagnatore e autista del veicolo sul quale viaggiava.

La Polizia di Porto Rico non ha precisato ancora il motivo dell’attentato, ma ha reso noto che l’individuo che e’ morto nella sparatoria aveva della droga nella tasca. “La diagnosi finale e’ morte cerebrale. Gia’ e’ confermato”, ha detto oggi il direttore del Centro Medico di San Juan, Ernesto Torres, a media locali. Torres ha spiegato che questa mattina l’encefalogramma non ha registrato nessun tipo di attivita’ cerebrale, ed ha indicato che uno dei proiettili che ha colpito Camacho ha leso tre arterie che portano sangue al cervello. Il figlio dell’ex pugile, He’ctor “Machito” Camacho, e’ atteso oggi nell’isola. Camacho ha vinto il titolo dei pesi leggeri nel 1983 e dei super leggeri nel 1989. Ha avuto tra i suoi rivali pugili come Julio Cesar Cha’vez, Tito Trinidad, Ray “Boom Boom” Mancini, Grega Hauguen, Rafael “Bazooka” Limo’n e Oscar de la Hoya. Ha chiuso la carriera con un record di 79-6-3, con 38 ko.

 

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