Una discesa in campo di Mario Monti in vista delle prossime elezioni torna ad essere una possibilità, una eventualità, che il presidente del Consiglio in carica non scarta. Certo non ha ancora deciso: “riflettero” promette Monti che guarda a “tutte le possibilità, nessuna esclusa, in cui eventualmente” ritenga “di poter dare il contributo al miglior interesse dell’Italia”. Insomma, se pure conferma l’intenzione di voler tenere “in massima considerazione” le valutazione del Capo dello Stato, la sua scelta la maturerà in modo autonomo.

“Sarà decisione mia se accettare di dare un contributo” assicura. Il premier è ospite da Antonio Fazio, a Che tempo che fa dove presenta un libro sull’Europa scritto con Sylvie Goulard, ma inevitabilmente l’attenzione torna sul suo futuro in Italia. Lui prova a schernirsi: “il problema non è quello di chi guida il governo o di chi presiede la Repubblica italiana ma se si riesce in Italia a far evolvere la cultura dell’economia e della politica in modo diverso da quello che vediamo prevalere”. Però puntualizza : “il mio governo non è stato un governo politico nella composizione, anche perché i partiti hanno declinato il mio invito a partecipare, ma la sua attività é schiettamente politica”. Insomma se è “schiettamente politico spiegare ai cittadini la realtà cruda e la mancanza di soluzioni facili”; se è schiettamente politico “trattare i cittadini come adulti”, la strada è anche già segnata. “Un altro governo tecnico sarebbe una sconfitta” dice Monti. Il premier deciderà e deciderà anche se e quando ‘eventualmente’ scendere in campo. Perché se è vero che il suo ruolo di senatore a vita gli consente di evitare di candidarsi in Parlamento, nulla gli vieta, una volta sciolte le camere, di presentarsi agli elettori come possibile chance alla guida del governo che verrà. E se le parole del Capo dello Stato tendevano ad evitare forzature nel momento in cui il premier è ancora in carica, Monti prenderà in considerazione i suoi consigli. Senza sentirsi pressato per questo. “Non ho preso in alcun particolare modo” le parole di Napolitano, “mi affiderò molto alle valutazioni del Capo dello Stato, a quanto ha da dire in generale. Ed a me in particolare”. Poi puntualizza: “le decisioni, qualunque possano essere, sono scelte inevitabilmente mie”. Monti evita invece di rispondere quando gli si chiede un commento sulla richiesta esplicita di un Monti Bis da parte delle forze che si riconoscono nella Lista per l’Italia di Fini e Casini o in quella guidata da Montezemolo e Riccardi. Però, e forse un po’ maliziosamente, ammette: ” è difficilissimo andare in Europa senza ricevere le stesse domande sul futuro dello scenario politico in Italia”.

 

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