Il ‘tesoretto’ conta oltre 128 mila potenziali elettori (solo tra i ‘ritardatari’) e, a 48 ore dal voto, ogni scheda che domenica verrà inserita nell’urna vale oro. Ne è consapevole Matteo Renzi che non attende nemmeno un’ora dall’invito dei Garanti a non gettare le primarie nel caos appellandosi alla sobrietà del rottamatore, per fare la propria contromossa.

Doppia. Dapprima fa spedire ai 128.733 cittadini che hanno “espresso la volontà di partecipare a questa occasione di rinnovamento dell’ Italia con lo strumento delle primarie”, una lettera inviata da www.domenicavoto.com per invitarli – ignorando pertanto la chiusura ufficiale dei Garanti – “a recarsi al seggio con l’ email stampata e chiedere di votare”. E poi, tramite il suo Comitato, ricorrendo contro la decisione – unanime – del collegio dei Garanti paventando il rischio di possibili brogli a causa delle schede non votate e a quelle bruciate a Napoli e non più verificabili. Una mossa che rende incandescente questo finale di primarie che vede il sindaco di Firenze abbandonare ogni tipo di fair play e che, come viene temuto nel campo avverso dai bersaniani, rischia di gettare nel caos più totale (con file e contestazioni probabili ai vari seggi) il voto di domenica. “Quelli che hanno chiesto di votare al secondo turno sono oltre 128 mila – sottolinea Renzi in serata – che facciamo? Li lasciamo a casa? Non vorrei – avverte quindi Bersani – che per avere un voto in più alle primarie, poi si vada a perdere alle elezioni politiche…”. Ma Bersani non cede e, con Paolo Fontanelli, suo rappresentante nel Comitato Primarie, ribadisce che “sono giorni che i garanti stanno spiegando con chiarezza che la platea dei votanti è sostanzialmente quella del 25 novembre. Questa si è definita in base alle regole che tutti i candidati hanno sottoscritto e che hanno portato più di tre milioni di italiani al voto. Ora ci vuole rispetto”, scandisce, perché “é sinceramente incomprensibile l’ennesima richiesta del Comitato Renzi di cambiare le regole in corsa”. Una posizione che, sostanzialmente, ricalca il lungo documento dei Garanti che al rottamatore hanno tirato “unanimemente” le orecchie. Renzi, si legge infatti tra le motivazioni, è stato fermamente invitato “ad assumere le iniziative ritenute possibili per il rispetto delle regole sulla composizione del corpo elettorale e di quelle del codice di comportamento che richiamano la necessaria sobrietà’, così come stabilite dalla coalizione Italia Bene Comune”. Nel provvedimento viene ricordato anche a tutti i Coordinamenti provinciali, incaricati di esaminare le richieste di registrazione per il ballottaggio, che “l’accoglimento delle richieste di nuova registrazione deve avvenire con il consenso unanime dei loro componenti”. Basta dunque con l’acquisto di pagine dei quotidiani, basta con le “distorsioni” informative sulle primarie, basta con iniziative e polemiche che gettano discredito all’immagine stessa delle primarie. Invito che però, il rottamatore, non sembra voler accogliere e che fa gridare allo scandalo Roberto Speranza, Coordinatore del Comitato Bersani: “Ora basta. Gli ultimi atti di Renzi sono un vero e proprio sabotaggio di una giornata importante di democrazia per l’Italia”.

 

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