Il Pdl ha compiuto “un passo in avanti”. Lo sostiene – alla luce del risultato del vertice di ieri ad Arcore tra Alfano e Berlusconi – il capogruppo alla Camera, Fabrizio Cicchitto spiegando che “é molto importante che sia stata scartata l’ipotesi di uno spacchettamento e che si proceda per il cambio della legge elettorale”.

Del tutto condivisibile, poi, secondo Cicchitto, “la richiesta al governo di un election day che, ragionevolmente, anche per completare i lavori parlamentari potrebbe, a nostro avviso, essere fissato per il 10 marzo. Quanto all’eventuale cambio del nome – aggiunge – esso potrebbe avvenire solo se si trattasse di una indicazione così eloquente e facile da attirare l’attenzione dell’elettorato di centrodestra, pur non essendo ripetitiva di sigle del passato, perché in due tre mesi non si lancia certo con facilità un nuovo simbolo”. “In ogni caso, questa operazione va garantita in termini statutari e in termini politici da Berlusconi e da Alfano. Ad ogni buon conto, poi, non bisogna dimenticare che alla luce dei dati formali e anche di quelli più politici messi in evidenza dalla Meloni e da Cattaneo, sul terreno della democrazia interna, la proposta a candidato premier di Alfano e anche di altre personalità significative come la Meloni, la Santanché e Crosetto ha messo in evidenza una particolare attenzione su questo tema e sulla esigenza che esso venga affrontato con una grande sensibilità politica perché èevidente che esiste intorno ad esso una notevole mobilitazione democratica. In ogni caso èindispensabile che finalmente finiscano le polemiche selvagge portate avanti da luglio ad oggi anche da militanti del nostro Partito”, conclude Cicchitto.

 

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