Grande attesa in Egitto per il discorso alla nazione che il presidente Mohamed Morsi pronuncera’ in giornata davanti alle tv, alla vigilia di un venerdi’ di nuove proteste contro la svolta autoritaria dei Fratelli musulmani. Anche l’Universita’ Al-Azhar, l’istituzione piu’ prestigiosa del mondo islamico sunnita, ha chiesto al presidente di sospendere il decreto. In un comunicato, Al-Azhar ha inoltre chiesto a Morsi di avviare un dialogo senza condizioni con i l’opposizione.

Gli scontri tra sostenitori e oppositori del presidente sono proseguiti per tutta la notte e il bilancio delle violenze e’ arrivato a cinque morti e 446 feriti. Questa mattina, pero’, gran parte dei manifestanti ha lasciato l’area del palazzo presidenziale, dopo che la Guardia nazionale aveva intimato loro l’evacuazione fissando l’ultimatum alle 14 ora italiana. La situazione al Cairo e’ ancora molto confusa. Dopo la notte violente e mentre in citta’ continuavano scontri sporadici, almeno tre carri armati e due blindati si sono posizionati davanti al Palazzo Presidenziale lungo l’arteria principale all’esterno dell’edificio si sono schierate in forze truppe governative. I vertici militari egiziani hanno assicurato che non useranno violenza sui manifestanti, ma di fatto hanno poi lanciato loro l’ultimatum. Il capo dei Fratelli Musulmani al potere, Mohamed Badie, ha lanciato un appello all’unita’ del popolo egiziano. Le divisioni “sono un beneficio solo per i nemici della Nazione”, ha detto nella sua prima dichiarazione da quando sono esplose le proteste degenerate in violenze. Ma di fatto gli oppositori del ‘faraone’ hanno convocato tre cortei oggi davanti al palazzo presidenziale per “protestare contro gli attacchi dei miliziani dei Fratelli Musulmani”. Bisognera’ ora capire come queste intenzioni si legano all’evacuazione della zona in cui si dovrebbero tenere le prossime manifestazioni. Al Jazira intanto ha riferito che il vicepresidente del Partito Liberta’ e Giusitizia Rafiq Habib, vicino ai Fratelli Musulmani, si e’ dimesso. E che Morsi e’ a colloquio il con capo di Stato maggiore Sidki Sobhi e con i ministri del suo governo.

 

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