NAPOLI – E’ giunta la risposta all’interrogazione consiliare dal titolo: “produzione e commercializzazione dell’albicocca vesuviana- Stato di emergenza”, presentata nei mesi scorsi dal consigliere regionale dell’Udc Carmine Mocerino.
Il documento presentato dall’attuale Segretario provinciale scudocrociato di Napoli verteva sia sulla gravissima crisi che ha colpito duramente i produttori di albicocche del vesuviano che sulle soluzioni da adottare per tentare di arginare le gravi ricadute economiche e sociali sull’intero comparto agricolo dell’area. A rispondere al consigliere è stato Giuseppe De Mita, vice presidente della giunta regionale guidata da Stefano Caldoro. “Gli interventi proponibili per risolvere la crisi del comparto” si legge nel documento regionale potrebbero essere: “Un’ intesa con le locali organizzazioni di categoria e delle associazioni di produttori per riproporre un’ istanza di registrazione di un marchio OGP o DOP utilizzando magari una declinazione diversa della dominazione da tutelare “Albicocca del Vesuvio” in un contesto di maggiore convincimento e di migliore supporto metodologico e scientifico. Su questa proposta la Regione è pronta ad offrire la massima collaborazione attraverso le proprie competenti strutture tecniche ed amministrative. L’area geografica di produzione coincide per larghe linee con l’area del Parco Nazionale del Vesuvio e gli interventi di salvaguardia da concertare con l’ente parco devono comprendere anche azioni volte all’attuazione di pratiche culturali sostenibili a basso input energetico che potrebbero dar luogo ad un prodotto ad alta valenza commerciale soprattutto se associati a metri di coltivazione biologica” . De Mita è intervenuto anche sull’altro punto sollevato da Mocerino: la sharka, malattia che sta infettando i frutteti del vesuviano. “Sulla grave emergenza del virus Sharka per il quale vi è DM di lotto obbligatorio, la Regione ha posto in essere sin dal 1996 tutti gli interventi previsti dalla normativa: delimitazione della zona di insediamento, prescrizione di abbattimento e distruzione delle piante infette, indennizzi. Inoltre sussiste l’attenzione permanente da parte dei tecnici del servizio fitosanitario regionale che curano anche le attività di informazione capillare presso le aziende agricole dell’area di monitoraggio permanente”. “Sono soddisfatto della risposta” ha affermato Mocerino. “Ora, atteso che l’argomento è di fatto nell’agenda del nostro governo regionale, bisogna mettere in campo quelle azioni concrete atte a valorizzare un prodotto d’eccellenza come le albicocche del vesuviano. A tal proposito faccio appello alle associazioni di categorie affinché comincino a muoversi nella nostra stessa direzione. Ho chiesto fortemente alla Giunta regionale – ha concluso il consigliere Udc- l’istituzione di un tavolo di lavoro che veda come attori la Regione stessa, il “Parco del Vesuvio” e i produttori perché convinto che lavorando insieme possiamo rilanciare le colture di albicocche vesuviane e raggiungere il riconoscimento dell’IGP”.