Una commissione d’inchiesta sulla nascita del governo tecnico, ma anche sul ruolo avuto dal presidente della Repubblica in quel passaggio politico. Silvio Berlusconi torna sull’annuncio dei giorni scorsi e aggiunge anche un riferimento al Quirinale, in un’intervista trasmessa questa mattina da Radio Capital.
“Certamente ci fu un uso criminale dello spread, sul ruolo di Napolitano non do giudizi, sarà la Commissione a far emergere i ruoli che ciascuno ha svolto”, dice il Cavaliere. “L’appoggio di alcune cancellerie a Monti? E’ chiaro che gli altri paesi difendono i loro interessi – aggiunge – Berlusconi premier non piaceva. Io non sono stato irriso ma temuto in Europa”. “Casini dice che ridevano di me ai vertici del Ppe? E’ una menzogna totale – afferma l’ex presidente del Consiglio – che si aggiunge alle tante che è abituato a dire.
Dai leader del Ppe sono considerato il maggior esperto in economia. Casini e il suo compare Fini sono una iattura, le peggiori persone che io abbia avuto modo di incontrare facendo politica. Ho proposto una Commissione d’inchiesta sulla nascita del governo tecnico anche perché ci sono tanti fatti da appurare a cominciare dal tradimento di Fini, quale promessa gli fu fatta? Ne verranno fuori delle belle, anzi delle brutte”. Poi Berlusconi torna a dare l’aut-aut al Carroccio sull’alleanza “globale” alle elezioni del 24-25 febbraio: ”La Lega deve scegliere, da sola va incontro a una sconfitta sicura, la rottura dei rapporti renderebbe impossibile appoggiare Maroni in Lombardia ma anche tenere in vita le Giunte in Veneto e Piemonte e centinaia di amministrazioni locali”.
E quanto al confronto con Roberto Maroni sulla sua candidatura a premier per la coalizione di centrodestra, Berlusconi vuole precisare: ‘C’è una cosa non chiara, io sono il leader della coalizione, invece il presidente del Consiglio verrà indicato successivamente”. Il Cavaliere parla anche dei parlamentari che stanno dando l’addio al Pdl come Franco Frattini, Gaetano Pecorella e Mario Mauro. “Ciascuno – dice – si comporta secondo coscienza, comunque queste discussioni dimostrano che il Pdl non era un partito di plastica ma una comunità di persone capaci di ragionare con il proprio cervello”.
E Grillo? “Mi diverte molto, sempre, anche quando parla di me – risponde Berlusconi – Ripete sempre le stesse cose, è rimasto l’istrione che ho avuto modo di conoscere facendo tv. Fa comizi straordinari perché non si stacca mai dal testo. E’ un grande professionista ma senza credibilità politica. Le sue critiche sono legittime ma non passa alla fase costruttiva”.