“Abbiamo fatto le primarie e le ha vinte il segretario. Io come avevo detto in partenza l’ho accettato e lo rispetto. Ho ancora tremila mail nel cassetto di gente che mi chiede di mollare il Pd, di correre da solo.

Sto rispondendo a tutti che è una questione di correttezza e di lealtà. Perché la credibilità politica si costruisce così”. E’ quanto spiega il sindaco di Firenze, Matteo Renzi, in un’intervista apparsa sulla cronaca fiorentina de La Nazione. “Ancora oggi – aggiunge Renzi – a volte mi mordo la lingua per non dire tutto ciò che mi viene in mente. Ma il Pd è il mio partito”. Dai parlamentari fiorentini il sindaco si aspetta “tanto lavoro per la città. Questa volta sono in tanti. Più che in passato. Firenze sta tornando al ruolo nazionale che merita. Ho lavorato molto su questo”. Gli onorevoli fiorentini “sono una bella squadra ed è arrivato per la città il momento di essere davvero al centro degli investimenti del nostro Paese” dalle infrastrutture alla cultura”, come Uffizi e Teatro dell’Opera. Poi ribadisce che si ricandiderà a sindaco di Firenze, nel 2014, “perché Firenze sta tornando al ruolo che merita e perché da questa città abbiamo dimostrato che tutto può ripartire. Anche una nuova politica”. Riguardo la protesta dei lavoratori del Maggio musicale e le dieci lettere di cessazione del rapporto di lavoro che il sindaco-presidente della Fondazione ha firmato il 31 dicembre, Renzi sostiene che sia “ingeneroso” attribuire “a questa gestione le troppe assunzioni fatte in passato. Noi siamo disponibili a trovare tutte le soluzioni, ma quell’accordo sui 45 esuberi da individuare entro il 31 dicembre l’hanno firmato Cgil, Cisl, Regione, Provincia e Comune. Se ora qualcuno ha cambiato idea ci spieghino perché e soprattutto dove pensano di trovare i soldi. La serietà vale su tutti i fronti. L’accordo di giugno è frutto di una decisione assunta da Regione, Provincia e Comune. Renzi non l’ha presa da solo”.

 

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