“Non sono mai stato un picchiatore fascista. Dirlo e’ una balla colossale oltre che una calunnia”. E’ la replica di Stefano Mensurati, giornalista Rai, vice direttore del Giornale Radio Rai e conduttore di programmi di punta della rete radiofonica ammiraglia del servizio pubblico, dopo la sentenza della Corte di Cassazione

che ha annullato la condanna in primo grado e in appello di un blogger che aveva definito l’allora conduttore di ‘Radio Anch’io’ un “ex picchiatore fascista”. In piu’ Mensurati contesta il fatto che la militanza politica del passato – nel suo caso nel Fronte della Gioventu’ – debba pregiudicare il percorso professionale di una persona. La Cassazione infatti ha ritenuto la militanza giovanile di Mensurati come motivo per contestare il fatto che fosse stato messo a condurre ‘Radio Anch’io’ un giornalista “la cui ben precisa collocazione politica non corrisponde a quella della maggioranza degli italiani e ai principi costituzionali in cui essi incondizionatamente credono”.

Secondo Mensurati, “se aver fatto parte del Fronte della Gioventu’ equivale ad essere stato un picchiatore fascista, allora significa che l’Italia ha avuto nei passati governi un vice presidente del Consiglio e ministri picchiatori fascisti…Il che mi sembra assurdo”. Mensurati rivendica il fatto di aver condotto ‘Radio anch’io’ ed altri programmi di punta della radiofonia pubblica e “a questo punto verrebbe da chiedere alla commissione di Vigilanza Rai di convocare tutti i direttori e quanti altri competenti a spiegare le ragioni per cui hanno messo un picchiatore fascista alla conduzione di programmi di Radio Rai…”.

 

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