Il gruppo dirigente casertano terrà oggi una riunione nella sede di via Maielli decidere il “che fare” all’indomani dell’esclusione di Nicola Caputo dalle liste del Pd alle politiche. All’incontro parteciperà anche il consigliere regionale, che stamattina tramite Fb ha detto:

“Devo parlare! Ho un groppo alla gola ma devo parlare. Ho subito – si legge – una ingiustizia infinita! Hanno candidato un numero considerevole di indagati, rinviati a giudizio e condannati. E io con un avviso di garanzia ricevuto 7 giorni prima della presentazione delle liste sarei “impresentabile”. Oggi sono in prima pagina su tutti i giornali per effetto del giustizialismo di facciata di un Partito cui ho dato, insieme a tanti di voi, tutto me stesso, la mia passione, il mio lavoro, la mia vita. Come potrò mai riscattarmi dall’infamia subita? “.

E oggi i seguaci di Caputo decideranno come reagire allo scippo subito dal consigliere regionale, escluso per un avviso di garanzia nell’ambito dell’inchiesta sui rimborsi ai consiglieri regionali. Per accuse ancora tutte da dimostrare, Caputo è stato considerato dal suo partito un “impresentabile”. E Luigi Berlinguer, presidente della commissione nazionale di garanzia, ha dichiarato che uno dei motivi alla base della sua esclusione dalle liste del Pd è il “polverone mediatico” sollevato sul partito.

Eppure il codice etico interno non considera l’avviso di garanzia un motivo ostativo alla candidatura, non a caso, come fa rilevare Caputo, nelle liste sono presenti anche persone rinviate a giudizio o sotto processo. Non ultima Rosaria Capacchione, processata per calunnia.

Mario De Michele

 

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