SAN NICOLA LA STRADA – Con la seguente nota, i militanti di Rifondazione Comunista, di cui il consigliere comunale Pasquale Panico è un dirigente di primo piano, hanno inteso esporre tutto il loro disappunto circa la mancata candidatura al Parlamento di Tanzarella e del sindaco di Camigliano Vincenzo Cenname.

“Intendiamo con questa nostra, esprimervi tutto il disappunto di Rifondazione Comunista, per l’evolversi e lo svilupparsi in modo disordinato di tutta la vicenda “Cambiare si Può “, vicenda che ci impone come partito un momento di seria riflessione, su ciò che stavamo costruendo e sulla reale volontà di alcuni soggetti di costruirlo davvero. Da parte nostra, da parte di Rifondazione Comunista vi è stato un comportamento limpido e leale , fin dal nascere di questo progetto , abbiamo messo a disposizione di Cambiare si Può , la nostra militanza , i nostri giovani, le nostre strutture, al servizio di un progetto più grande. Progetto che doveva essere percorso con pari dignità e con reciproco rispetto, nostro malgrado dobbiamo prendere atto che ciò non è avvenuto, fin dalla prima riunione, quella di mille piani, è iniziato un tiro a bersaglio contro i partiti, ed in special modo, contro il nostro partito. Dalla prima esplicitazione che cambiare si può non doveva essere un ricettacolo di rifondaroli , fino alle filippiche ripetute e reiterate dal Segretario Provinciale di Speranza Provinciale contro i partiti, continuando con l’assemblea del 9 gennaio dove si è consumata l’ennesima liturgia del tutto fatto tutto pronto, messa in opera non da un partito stalinista e bolscevico ma dal rinnovato ed ecumenico mondo della società civile. Ed anche in quella occasione Rifondazione Comunista ha ribadito di non essere interessata a nomi propri, ma per il bene del territorio abbiamo scelto e indicato un criterio di selezione dei candidati, Genere, Generazione, Territorio, avendo individuato in questo quadro il sindaco di Camigliano , Ing. Vincenzo Cenname, che ci sembrava il candidato giusto per una battaglia politica territoriale, ma nel giro di poche ore, la candidatura di Cenname viene meno, non entriamo nelle questioni interne di Speranza Provinciale, ne prendiamo atto. Stesso discorso per la candidatura Tanzarella e stesso finale su un verbale di assemblea quello del 9 gennaio che viene inviato ad Ingroia depennando dal verbale la forza politica che più aveva dato fastidio, ancora una volta Rifondazione Comunista. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata poi la chicca finale di Tanzarella che dall’alto della sua comprensione e carità cristiana, invia una missiva ai suoi iscritti e poi la fa inviare a tutta la presidenza di “Cambiare si Può”, in cui si raccontano le vicende della sua candidatura, per poi esplicitare il suo pensiero più alto sui Partiti Politici, partiti politici che in caso di sua candidatura in zona eleggibile avrebbero dovuto sostenerlo e votarlo, in poche parole mettersi al suo servizio. Ebbene, in un passo della missiva Tanzarella definisce i partiti in questo modo: “I Partiti hanno dimostrato ancora una volta di non essere emendabili e di raccogliere a loro interno il peggio della nostra società. “Non sa che la lista di Campania 2 è stata redatta da due persone che non sono di partito…..eppure ci ha parlato o lui o chi per esso da  questuante di candidature una storia che si ripete ogni qual volta ci sono le politiche. Un personaggio che  offendendo e denigrando in modo volgare e gratuito, migliaia di giovani, donne e uomini che hanno scelto la Buona Politica e la militanza come scelta di vita, al servizio delle loro idee e del partito in cui liberamente hanno pensano di militare…sia davvero un vulnus per la democrazia, un precipitare nella cultura integralista ed oscurantista di un medio evo che pensavamo superato per sempre. I militanti di Rifondazione Comunista provinciale di Caserta”.

nudepi

 

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