Arresti domiciliari per Emmanuela Florino, figlia di un ex senatore di An e candidata alla Camera con Casapound Italia, nell’ambito dell’indagine partita dagli scontri tra gruppi di destra e di sinistra verificatisi a Napoli nel 2011.
Custodia cautelare in carcere invece per un’altra persona che sarebbe candidata nelle liste di Forza Nuova e per un altro esponente di Cpi.
Alcuni degli indagati nell’ambito dell’inchiesta sul movimento CasaPound progettavano di violentare una studentessa universitaria ebrea: è quanto emergerebbe da intercettazioni telefoniche contenute nell’ ordinanza di custodia cautelare eseguita stamani dai Carabinieri del Ros in Campania e Lazio. Nelle conversazioni si parlava anche della possibilità di dare fuoco a un’oreficeria di proprietà di un ebreo. Nel corso dell’operazione, i carabinieri hanno sequestrato la sede in cui gli indagati si riunivano, l’ex sezione “Berta” del Msi in via Foria, a Napoli.
Giuseppe Savuto, uno degli arrestati oggi nell’ambito dell’inchiesta sull’estrema destra napoletana, impartiva direttive ai giovani militanti di Casapound su come organizzare la loro pagina Facebook e li invitava a non divulgare sul social network, tra i giornalisti e a scuola le loro idee antisemite. Emerge dalle intercettazioni contenute nell’ordinanza di custodia cautelare. In una conversazione ambientale registrata il 18 settembre 2011 nella sezione “Berta”, luogo di ritrovo degli indagati sottoposta oggi a sequestro dai carabinieri, Savuto si rivolge a un giovane militante non identificato: “Allora, dato che io vedo certe cose sul tuo profilo…”. Il ragazzo lo interrompe: “Certe cose sì, vabbé, le aggiungevo allora, prima di stare a Casapound”. Savuto si riferisce in particolare ad alcuni documenti di Forza Nuova, l’altro gruppo dell’estrema destra rivale di Casapound, che il giovane militante ha condiviso: “No, Forza Nuova… Forza Nuova non abbiamo niente a che spartire. Poi sul profilo Facebook quelli di Forza Nuova non dovranno comparire più”. L’indagato quindi rammenta ai presenti che giovedì si incontreranno di nuovo per parlare “di tutte le domande che fa la stampa, i professori”, in particolare con riferimento all’Olocausto: “Con i professori a scuola se tu dici una cosa del genere, pure a livello didattico… Pure per te, una cosa personale, i voti. Perché io pure sono d’accordo che non sono mai esistite le camere a gas e non c’é mai stata nessuna deportazione, sono il primo a dirtelo… Però in questo caso davanti a un professore, davanti a un giornalista…”. Obiettivo di Savuto, secondo il gip, è “non sporcare l’immagine ufficiale di Casapound che vuole accreditarsi come un interlocutore credibile per le istituzioni”.