CASERTA – In occasione della Giornata della Memoria, domenica 27 gennaio, alle ore 11.00, nel Museo di Arte Contemporanea della Città di Caserta con ingresso da via Mazzini, sarà inaugurata la mostra di Sabato Angiero, “Auschwitz”. Interverranno il sindaco Pio Del Gaudio e l’assessore alla Cultura, Felicita de Negri.
La personale dell’artista napoletano rappresenta un omaggio alle vittime dei campi di sterminio e una dolorosa presa di coscienza della banalità del male e della perdita dei valori umani da parte di un regime non troppo distante da noi nel tempo. In mostra i lavori di Sabato Angiero, privi di ogni valenza retorica, che puntano direttamente alla percezione dolorosa dell’Olocausto: le sue carte combuste diventano immagine, quasi come se il fuoco imprimesse nella memoria in modo indelebile il dramma ed il dolore della Shoah.
La mostra, che sarà aperta fino al 20 febbraio, sarà introdotta dalle immagini di due giovani artisti, Federica Limongelli e Filippo Tommasoli, realizzate al Memoriale dell’Olocausto di Berlino, che intervengono nella personale di Sabato Angiero per richiamare direttamente la dolorosa verità dei campi di sterminio.
L’esplorazione della storia è legata ad una memoria che brucia la parola è, come nella Torah, l’elemento che cela le grandi verità. Come grande verità può essere l’illusione di possederla; la differenza, in fondo, non è poi così importante, poiché è l’arte che da forma all’astrazione linguistica. Il fuoco è, spesso, l’elemento primordiale che cancella le scomode verità; non è causale che i forni crematori venivano accesi la notte per far sparire le tracce dell’olocausto. Ma qui tutto è riparametrato diversamente; alla temperatura di fahrenheit 451, per parafrasare il libro di Bradbury ripreso da Truffault per il cinema, che parla proprio della violenza dell’annullamento della memoria, il ricordo viene impresso indelebilmente sull’opera e, di converso, nelle nostre coscienze.
(dal testo di Massimo Sgroi, curatore della mostra)
Ci sono delle forti implicazioni sociologiche congiunte alle proposte artistiche nel legame intercorrente tra la materia e la tematica artistica. Attraverso l’usura delle combustioni che segnano i materiali si sprigiona una energia che ha un valore quasi metaforico primordiale – il fuoco – che accelera la corrosione della materia, ricorda le ferite della guerra e del dramma dell’Olocausto.
(dal testo di Alfredo Fontanella)