E’ il musical più a lungo rappresentato nel mondo, visto da 60 milioni di persone in 42 nazioni e in 21 lingue e dopo 28 anni batte ancora tutti i record d’incassi. Fare un film da Les Miserables deve essere sembrato per il regista premio Oscar del Discorso del re (anche qui una piece teatrale di successo prima che un film), Tom Hooper, la sfida giusta per tornare dietro la macchina da presa.
E a giudicare dalle critiche e dalle nomination avute per i premi Oscar – ben otto tra cui miglior film, miglior attore Hugh Jackman, attrice non protagonista Anne Hathaway – e tre Golden Globes appena vinti (film, miglior attore in una commedia/musical e attrice non protagonista) l’obiettivo sembra proprio centrato. Intanto c’é attesa per l’uscita italiana, da Universal, il 31 gennaio. Il romanzo di Victor Hugo, un classico sulla resistenza dello spirito umano, è tornato ad ispirare il mondo dell’intrattenimento con una storia vecchia di 150 anni ma senza tempo: la sfida alla corruzione, la speranza in un mondo migliore, il sacrificio e la redenzione oltre i sogni d’amore e passione. Tra canzoni amatissime come I Dreamed a drem, One Day More e Bring Him Home o originali come Suddenly, che ha avuto la candidatura al Golden Globe, si sviluppa la storia dell’ex prigioniero Jean Valjean, interpretata da un Hugh Jackman fenomenale, credibile – e nei musical non è facile – anche come cantante. Inseguito per tutta la Francia del 19/mo secolo dallo spietato poliziotto Javert (Russell Crowe), Valjean prima prigioniero disperato, poi elegante sindaco e industrialotto, si prende cura della giovane figlia dell’operaia Fantine (una convincente Anne Hathaway), la dolce Cosette (Amanda Seyfried).