GRICIGNANO D’AVERSA – “…Finora l’isola ecologica non è stata attivata poiché abbiamo voluto evitare che diventasse una discarica a cielo aperto.”
Con queste parole il consigliere con delega all’ambiente del Comune di Gricignano di Aversa, Antonio Lucariello, lo scorso 12 gennaio rispose alle lamentele sollevate dai consiglieri di opposizione, Vincenzo Santagata e Vittorio Lettieri, in merito alla mancata apertura dell’isola ecologica, prevista, secondo quanto riportato nell’ordinanza sindacale n. 32/12 del 27.12.2012, per il primo gennaio del 2013.
Oggi, a oltre tre settimane di distanza, il cumulo di rifiuti in bella mostra davanti ai cancelli ancora chiusi della piattaforma gricignanese sembra, quasi, confermare i timori che Lucariello aveva manifestato in virtù del malumore della cittadinanza per le continue interruzioni del servizio di raccolta a causa delle reiterate proteste degli operatori alle prese col mancato pagamento degli stipendi da parte del Consorzio Unico di Bacino.
Timori, quasi, confermati quindi, perché se è vero che scelte poco civili da parte di alcuni cittadini si traducono poi in cumuli di rifiuti abbandonati paradossalmente davanti all’ingresso di un’isola ecologica, è anche vero che in vista dell’imminente passaggio di consegne (previsto per il prossimo giugno alla scadenza dell’ultima proroga semestrale concessa al CUB) nella gestione non solo della raccolta, ma anche dello smaltimento, dei rifiuti dal CUB ai Comuni, sarebbe stato meglio, forse, cercare di accelerare sull’allestimento delle struttura sita in via Boscariello in modo da partire rapidamente con la consegna da parte dei cittadini delle frazioni destinate al recupero e al riciclo. Abbattendo in questo modo una discreta quota di rifiuto potenzialmente preda dell’altalenante servizio di raccolta cittadino guadagnando nel contempo, sia in termini di percentuali di raccolta differenziata che il Comune è obbligato a rispettare per legge, pena il rischio di scioglimento dell’ente, ma soprattutto in termini economici con la possibilità di ridurre una tassa sui rifiuti già fino ad oggi altissima e che, a partire da quest’anno, subirà i duri effetti del passaggio da TARSU a TARES, con la quale oltre alla gestione dei rifiuti bisognerà finanziare anche i cosiddetti servizi indivisibili come la manutenzione delle strade e l’illuminazione pubblica.
Insomma, tra il dire e il fare, c’è di mezzo un quasi…
Vincenzo Viglione