La bozza di riforma del mercato del lavoro a cui sta lavorando la lista Monti prevede anche una riforma del calendario scolastico in modo da limitare ad un mese le vacanze estive,”sulla base della partecipazione volontaria delle famiglie”. La misura “non vuole aggravare il lavoro degli insegnanti” ma favorire i genitori lavoratori.
“Le attività sportive, di recupero, alternative e per la comunità possono trovare più spazio se la scuola rimane aperta per 11 mesi l’anno, incoraggiando ogni istituto ad essere autonomo nella scelta dell’impiego per il tempo in più ” si legge nella bozza di riforma. Una riforma del lavoro che non guarda ad una revisione della nuova disciplina dei licenziamenti individuali, ma che punta a sperimentare soluzioni più flessibili, partendo da quanto è consentito dall’articolo 8, quello sulle deroghe contrattuali,che ha effetti anche sul recesso dal rapporto di lavoro. Lo prevede la bozza Monti. “L’obiettivo della valorizzazione, come rapporto di lavoro prevalente, del contratto a tempo indeterminato rimodulato in un quadro di maggiore flessibilità, mobilità e occupabilità del mercato del lavoro, è diversa dalla proposta del contratto unico a tutela crescente” si precisa nella bozza in cui si opera una decisa correzione della proposta Ichino.
I ‘montiani’ ritengono “opportune forme nuove di lavoro autonomo o parasubordinato, a condizione che non nascondano modalità elusive del lavoro subordinato”. Un piano straordinario per dare l’opportunità di lavoro ad ogni giovane che esce da un ciclo scolastico. Lo prevede la bozza di riforma del mercato del lavoro della lista Monti secondo la quale, a chi non ha opportunità di lavoro, deve essere offerta un’opportunità “dal servizio pubblico, in collaborazione stretta con organizzazioni private imprenditoriali e no, entro il termine massimo di 4 mesi”. “Far sentire il più possibile ai politici e ai dirigenti delle strutture pubbliche il fiato dell’opinione pubblica sul collo e vigilare contro l’ingerenza indebita dei politici nella gestione, offrendo una sponda solida ai dirigenti più corretti e professionalmente dotati”. Così la bozza di riforma sul lavoro della lista Monti che guarda al miglioramento della pa e alla sua misurazione: “A quelli che, pur in presenza di adeguati poteri, mancheranno l’obiettivo in misura grave dovrà essere revocato l’incarico dirigenziale”.