CASERTA – I landolfiani hanno giocato d’anticipo. Nella recente adunata all’Hotel Vanvitelli avevano annunciato il loro “disimpegno” elettorale nei confronti del Pdl, ma dietro quella dichiarazione d’intenti c’era una strategia ben precisa. Da mettere in campo subito dopo il voto.

La pattuglia dell’ex ministro Mario Landolfi non vuole lasciare il Popolo della libertà. L’obiettivo è un altro: riposizionarsi in una delle nuove aree interne che prenderanno forma dopo le Politiche. Il deputato casertano è consapevole che all’indomani delle elezioni nel Pdl si aprirà una nuova fase.

In caso di una sconfitta in Campania, che al momento appare molto probabile, inevitabilmente inizierà l’opera di ricostruzione. Tutto sarà di fatto azzerato. E Nitto Palma che se ne tornerà a casa. Tutti si ritroveranno negli stessi blocchi di partenza. Quella sarà l’occasione propizia per i landolfiani per recuperare il terreno perso negli ultimi mesi.

Prima l’esclusione dai vertici provinciali del Pdl, con la vittoria del ticket Giuliano-Polverino al congresso, poi l’epurazione dalle liste di una parte di ex An, come loro stessi l’hanno definita, hanno assestato un duro colpo a Landolfi e company. Ma dopo il voto salteranno tutti gli equilibri interni. A partire da Roma, passando per Napoli, fino ad arrivare a Caserta. E in vista del terremoto post-elettorale, i landolfiani stanno affilando le armi.

L’ex ministro, supportato dal senatore Gennaro Coronella e dal consigliere delegato all’Agricoltura Daniela Nugnes, ha teso la mano a Stefano Caldoro. E il governatore della Campania ha subito aperto l’uscio al dialogo. Il presidente della Regione sarà il pilastro fondamentale del nuovo Pdl, o del soggetto politico che nascerà dalle sue ceneri. E Landolfi e company sono pronti a sostenerlo nella sua scalata al partito.

Il nuovo Pdl o come si chiamerà poggerà anche sulle gambe di Mara Carfagna e Nunzia De Girolamo. La prima si è conquistata la stima del Cavaliere. La seconda è ben vista da Alfano. Un tris (Caldoro-Carfagna-Di Girolamo) che sarà calato sul tavolo all’indomani delle elezioni Politiche. E i landolfiani non vedono l’ora di giocarsi la partita. Magari prendendosi la rivincita su chi li ha “epurati”.

Mario De Michele

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