NAPOLI – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa delle candidate di Sel in Campania. “Vent’anni di berlusconismo che né montismi né fornerismi hanno scalfito, ci consegnano un Paese impoverito, depresso da una tassazione estremamente iniqua, culturalmente deprivato anche grazie al continuo ricorso ad un lessico greve e violento soprattutto quando riferito al genere femminile. Non è un caso se l’attuale situazione di crisi, non solo economica ma anche sociale e di debolezza delle Istituzioni, favorisca la violazione dei diritti fondamentali delle donne: dal diritto all’istruzione al diritto alla salute, al lavoro fino ad arrivare al diritto a una vita libera dalla violenza.
La speranza di una inversione di rotta è tutta consegnata alla vittoria elettorale del Centro Sinistra e alla capacità delle donne di mantenere viva l’attenzione su questa situazione attraverso un filo di contatto con chi, donna o uomo, le rappresenterà in Parlamento
Per questa ragione le candidate alle prossime elezioni con la rete campana delle donne di Sel e di associazioni femminili e femministe si impegnano a costruire una struttura di supporto per le/gli eletti volta a suggerire interventi a favore delle donne.
A partire ovviamente dal lavoro, che oggi è per le donne un diritto negato. al superamento della disparità retributiva al reddito di cittadinanza, il nuovo governo di centro sinistra dovrà nell’immediato mettere mano alla riorganizzazione degli interventi sulla salute delle donne e dei bambini e al riconoscimento effettivo del valore sociale della maternità. E’ necessario che si ripensi l’intero sistema dell’istruzione che restituisca dignità alla figura del docente e centralità a quella dell’allievo e che si attuino politiche di sviluppo nel settore delle bonifiche del territorio, settore nel quale l’attenzione e la capacità di cura delle donne è emersa con particolare evidenza negli ultimi anni. Pensiamo che sia necessario creare una struttura governativa dedicata al contrasto della violenza sulle donne e sui bambini anche nell’ambito di in ripensamento verso la spinta ad un processo di generalizzato decentramento politico-amministrativo che non ha avuto nessun impatto positivo sulle disuguaglianze territoriali, men che meno sulle politiche che maggiormente riguardano la vita delle donne.
Chiediamo che le/gli eletti con l’aiuto di tutte/i rendano l’Italia un paese meno ingiusto, più solidale e a misura di donne”.