Un miliardo l’anno per tre anni e una crescita di almeno il cinque per centro l’anno. Standard and Poor’s, Moody’s e sorelle, le agenzie di rating che terrorizzano Piazza Affari e le borse di tutto il mondo, in via Rosellini non fanno paura. Il calcio italiano vola, si conferma un’industria che progetta il futuro e si garantisce ricavi in costante aumento. La Lega di serie A ha ratificato oggi la cessione della parte principale dei diritti tv a Sky e a Rti e puo’ fare i conti.
Alla fine l’obiettivo dei mille milioni l’anno di proventi dai soli diritti tv per l’Italia del pallone e’ un traguardo realistico e possibile, un tesoro da ripartire tra le venti societa’ di serie A che muovono le passioni degli italiani. E la meraviglia e’ – vista la situazione generale del Paese e dell’economia globale – scoprirsi bravi e ricchi, ancora dietro alla Premier League inglese se si sommano anche i diritti per l’estero, ma enormemente davanti a tutti gli altri. Per Maurizio Beretta, presidente dimissionario della Lega di A, ma soprattutto quel manager ‘esterno’ che il calcio italiano ha voluto tenacemente proprio per essere valorizzato al massimo, e’ il momento del legittimo orgoglio: ”Quello di oggi – dice – e’ un risultato molto significativo, le cifre dimostrano che la Lega di A e’ quella che incassa di piu’ al mondo per la vendita dei diritti televisivi domestici”. La stima per il triennio che parte col prossimo campionato e’ di 829 mln medi per anno gia’ venduti e di un milione tondo con quello che resta da vendere. La Premier League incassera’ in Inghilterra per le imprese del Manchester, Chelsea e soci ‘solo’ 731 mln. I 20 club inglesi arriveranno a dividersi 1.358 milioni di euro perche’ ne incassano ben 562 in giro per tutto il mondo. La Serie A, invece, le imprese di Totti e Ibrahimovic, di Snejider e di Del Piero riesce a piazzarle fuori dai confini italiani confini per 90 mln. Gli spagnoli per esempio vendono all’estero il Barca e il Real per 137 mln ma ne ricavano in casa solo 547 e il totale fa 670. E pensare che il calcio spagnolo, dopo i campionati del mondo e il SuperBarca di Guardiola e Messi a dominare l’Europa, ai tifosi italiani sembrava di un altro pianeta. Sta dietro, nell’appeal del telespettatore planetario, cosi’ dietro stanno i francesi (655 milioni di euro in totale) e i tedeschi (472 milioni gli incassi medi per quattro anni della Bundesliga). La soddisfazione per i numeri poi, nelcalcio come in altri settori, mette tutti d’accordo. Il presidente del Napoli De Laurentiis che il primo settembre aveva lasciato la prima parte di questa stessa assemblea tuonando contro il pericolo di una svendita del calcio italiano, oggi a Milano non c’e’ venuto. Il suo Napoli comunque ha votato compatto, con gli altri, per ratificare la vendita. ”De Laurentiis e non solo lui – dice conciliante Beretta – vuole spingere molto sulla promozione internazionale e noi in questo senso vogliamo muoverci. C’e’ da migliorare nel rendere piu’ appetibile all’estero il nostro prodotto che in patria dimostra di essere un prodotto di grande qualita”’. E allora particolare cura verra’ posta dal nuovo advisor ‘Silva’ appositamente indicato per approntare la vendita dei diritti per l’estero. Insomma l’Italia del pallone (che e’ pur sempre un pezzo di Paese) e’ in gran spolvero e vuole inanellare presto altri record.