NAPOLI – Nella sua lunga battaglia contro il fisco Diego Armando Maradona incassa un’altra sconfitta. La Commissione tributaria provinciale di Napoli ha respinto come “inammissibile” un suo ricorso e lo ha condannato a pagare il rimborso delle spese all’Agenzia delle Entrate e di Equitalia per complessivi 2.000 euro.
La sentenza, che rappresenta un altro capitolo nel conflitto in corso, è stata depositata il 10 gennaio scorso: i legali di Maradona avevano presentato ricorso per contestare il ‘silenzio-rifiuto’ con il quale il Fisco aveva accolto la richiesta di annullare le cartelle dell’ex campione relative al mancato pagamento di tasse di sei diversi anni, dal 1985 al 1990. Angelo Pisani, legale di Maradona, ha colto l’occasione della conferenza stampa organizzata oggi sulla decisione della commissione centrale tributaria sul contenzioso da 40 milioni di euro, per commentare la nuova decisione. “Ancora una volta l’Agenzia delle Entrate in maniera strumentale e fuorviante – sostiene – cerca di confondere la realtà. Si tratta di un’istanza di sgravio in autotutela per definire bonariamente alcune cartelle che impugneremo in appello”. I giudici nella decisione del 10 gennaio, tra gli altri punti, hanno evidenziato l’offensiva dei ricorsi presentati da Maradona già rigettati: “ad abundantiam è appena il caso di ricordare che la stessa vicenda, segnata da iscrizioni a ruolo, cartelle, avvisi di mora, è stata oggetto di numerose iniziative giudiziarie”. A giudizio del legale, però, “chi ha perso il ricorso”, quello sul contenzioso da 40 milioni di euro con lo Stato italiano “non è stato Maradona ma l’Agenzia delle Entrate. La verità è che il ricorso delle Entrate è stato rigettato ed è stata confermata la sentenza della giustizia tributaria del ’94 che affermo’ che gli accertamenti fiscali nei confronti del Napoli e dei suoi calciatori al centro del contenzioso erano nulli. Insomma – è la sua convinzione – Maradona è stato assolto in sede fiscale anche se è andato avanti l’accertamento per il recupero delle presunte somme dovute”. Posizione che resta diametralmente opposta a quella delle Agenzia delle Entrate per la quale, come ha riaffermato con la decisione dell’1 febbraio scorso, “la commissione centrale tributaria non ha annullato, né dichiarato estinto, né modificato il debito che il signor Diego Armando Maradona ha con l’erario italiano”.