Quattrocentoventicinque tra dirigenti di club, arbitri, giocatori e criminali, di 15 diversi Paesi, avrebbero truccato 380 partite in Europa, con 2 milioni di euro di proventi da corruzione. Sono i dati di un’indagine, la più grande mai fatta a livello internazionale, annunciata da Europol.

“Il giorno più triste per il calcio”. Il direttore di Europol – l’agenzia Ue di contrasto alla criminalità – Rob Wainwright snocciola uno dopo l’altro i dati dell’indagine più imponente mai condotta sul calcioscommesse a livello mondiale. In tutto si parla di 380 partite sospette (solo 150 di queste sono state accertate) in Europa, alle quali se ne aggiungono altre 300, più recenti, che riguardano Africa, Asia e America Latina, tra queste Argentina-Bolivia del dicembre 2010. Si tratta di match per la qualificazione ai Mondiali e al campionato Europeo, due partite di Champions League – una di queste giocata in Gran Bretagna 3-4 anni fa – e numerosi altri incontri delle serie A nazionali.

Taroccamenti che valgono almeno otto milioni di euro in termini di scommesse, per due milioni di ‘bustarelle’ pagate. Col caso di corruzione più alto registrato nella Bundesliga austriaca dove alcuni anni fa per comprare la partita Kapfenberg-Austria Wien sono stati spesi 140mila euro. E ancora nel campionato austriaco si sarebbe registrato il massimo guadagno da scommesse, pari a 700mila euro per un incontro del Red Bull Salzburg-Hartberg. Ma questi dati – sottolineano all’Europol – sono probabilmente solo “la punta dell’iceberg”. Stavolta l’Italia nel computo dei 380 casi europei non c’entra, se non per una singola partita, già inclusa nel fascicolo del pm di Cremona Stefano Palazzi. I casi di combine all’attenzione delle forze dell’ordine scuotono invece Paesi come la Turchia (79) e la Germania (70) in testa alla classifica della lista nera, ma anche la Svizzera (41) , Austria (16), Belgio (24).

 

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