CASERTA – «Da avvocato, da cittadino casertano prima ancora che da politico non posso permettere che il tribunale di Santa Maria Capua Vetere venga smembrato». Spiega così Dario Abbate, candidato al Senato del Pd, le ragioni per cui ha sottoscritto l’appello dell’Ordine degli Avvocati con il quale si impegna, una volta eletto ad impedire che venga dato seguito al decreto 155 del 7/9/2012 che prevede la riorganizzazione delle strutture giudiziarie con l’attribuzione di competenze al tribunale di Napoli Nord su ben diciannove Comuni di Terra di Lavoro.
«L’attuazione di un provvedimento del genere comporterebbe non pochi problemi all’attività dei giudici – ha spiegato Abbate – dal momento che si va, nei fatti, a spezzare la continuità territoriale dell’azione dei magistrati». Abbate sottolinea come il decreto 155 sia viziato da un errore grossolano di partenza. «Il tribunale di Santa Maria Capua Vetere viene classificato come un tribunale sub-provinciale, quindi, in teoria, addirittura sopprimibile – ha sottolineato l’avvocato – ovviamente, non è così, dal momento che pur non trovandosi nel capoluogo, quello sammaritano è il tribunale ordinario della provincia di Caserta».
Per far comprendere l’importanza della struttura, Abbate fornisce qualche dato. «Al di la dei duecento anni di storia – ha spiegato – il tribunale sammaritano è il sesto in Italia per volume di lavoro, con competenze di livello assoluto che non è opportuno disperdere nell’interesse dell’efficienza dell’azione di contrasto alla camorra e al malaffare che sono centrali nell’iniziativa di governo del Pd».