Per un tempo una partita come tante altre, nella ripresa il primo derby di Mario Balotelli con la maglia del Milan si e’ riempito di tensione. L’attaccante ha dovuto sfidare non solo la difesa dell’Inter ma anche la Curva, che non gli ha risparmiato fischi, insulti, e corredati da numerose banane gonfiabili.
E dopo circa un’ora di gara l’attaccante ha alzato la testa e con il dito sulla bocca ha provato a zittirli, beccandosi il rimprovero del suo ex capitano Zanetti, mentre Cambiasso chiedeva alla curva di calmarsi. Da Moratti, Berlusconi e Galliani, non erano mancati gli appelli al fair play e contro il razzismo. La Curva aveva invitato i tifosi a evitare ululati, e cori con le parole ‘negro’, ‘nero’ o ‘di colore’ soprattutto per ”non dare la possibilita’ di aprire bocca invano” all’attaccante a cui molti tifosi nerazzurr non perdonano la maglietta gettata a terra nella semifinale di Champions con il Barcellona del 2010 (‘La nostra maglia hai buttato, Balotelli infame e ingrato da noi sempre sarai insultato’, uno striscione per tutti).
Ma da quando ha messo piede in campo sono stati fischi e cori (‘Balotelli figlio di p…’), e a inizio ripresa gli ultra’ hanno mostrato banane gonfiabili e due striscioni con scritto: ‘Balotelli non riconosci tua figlia? Allora e’ un vizio di famiglia’ e ‘Balotelli sei solo un povero uomo di merda milanista’. Non ha avuto reazioni nervose, ma piu’ o meno li’ e’ cambiata la partita del numero 45 rossonero, che alla vigilia era stato invitato da Allegri a non cedere alle provocazioni e da Berlusconi (in tribuna) a non complicarsi la vita. ”Se sono stati giorni speciali non lo ha esternato, Mario e’ un ragazzo di poche parole”, ha spiegato Tassotti arrivando allo stadio, mentre Balotelli si infilava negli spogliatoi con le cuffie da dj sulle orecchie.
Poi in campo ha stretto la mano ai suoi ex compagni e abbracciato Cassano. Si gioca in casa dell’Inter, e si sente, ma inizialmente l’atmosfera non e’ rovente come l’11 marzo 2007 con i 30mila fischietti contro il Ronaldo rossonero. Affrontare Balotelli in un derby anche per Moratti e’ diverso dagli incroci con il Fenomeno e Ibrahimovic. ” Ronaldo era il piu’ grande giocatore del mondo e Ibra per noi ha vinto tre scudetti – ha detto il presidente nerazzurro arrivando al Meazza -, sono completamente diversi”.
Con l’Inter, invece, Balotelli ha raccolto successi da attore non protagonista, cosi’ come nei due derby vinti e quello perso. A Manchester ne ha segnato uno con la doppietta nello storico 6-1 inflitto dal City allo United (23 ottobre 2011) quando mostro’ la maglietta con scritto ‘Why always me’. Se ne aveva una pronta anche per questa occasione, non ha potuto mostrarla per colpa di Handanovic, che gli ha parato tutto. Dopo 4 gol nelle sue prime 3 partite al Milan, Balotelli si ferma senza uguagliare l’avvio di Bierhoff. Ma ci prova in tutti i modi, sfuggendo alla guardia di Juan Jesus e Ranocchia.
Supera in volo il compagno di Nazionale al 27′ ma Handanovic neutralizza il colpo di testa dell’attaccante, che due minuti dopo a un metro dalla porta con la suola della scarpa gli tira la palla addosso e sfoga la sua rabbia con un calcio al palo. Si spazientisce solo con se stesso Balotelli, al limite con Nocerino che ignora un suo inserimento. I fischi non lo toccano, non reagisce a Gargano, poco incline ad essere aiutato a rialzarsi, e si tiene a 50 metri di distanza da una scaramuccia fra Cambiasso e Montolivo. Ma quando fischi e insulti si fanno assordanti, comincia la fine del derby di Balotelli.