«Un risultato che per certi versi è andato anche oltre le nostre ottimistiche aspettative, e che accogliamo con estremo entusiasmo, soprattutto perché si tratta di un premio più che meritato per le centinaia di attivisti che in queste frenetiche settimane di campagna elettorale hanno speso grandi energie andando tra la gente per diffondere quelle idee e quei progetti del MoVimento 5 Stelle che da domani siamo chiamati a concretizzare col nostro lavoro in Parlamento».

Sono le parole con cui la neo senatrice del MoVimento 5 Stelle, nonché unica rappresentante della provincia casertana, Vilma Moronese, ha salutato l’esito delle elezioni politiche del 24 e 25 febbraio che ha sancito il primato nazionale del Movimento 5 Stelle tra le forze politiche approdate alla Camera dei Deputati, con l’elezione di ben 108 rappresentanti di cui 9 campani, e l’elezione di 54 senatori che hanno collocato il MoVimento ad un terzo posto al quale la Campania ha contribuito con 5 seggi.

Da sempre attiva sulle emergenze ambientali che affliggono il territorio casertano, la battagliera Vilma Moronese, nel corso di un lungo tour che ha toccato gran parte dei 104 comuni della provincia di Terra di Lavoro ha avuto modo di incontrare centinaia di elettori che oggi ringrazia per la fiducia accordata, e che invita a essere vicini a lei e ai “cittadini” che da domani siederanno tra i banchi di Palazzo Madama e di Montecitorio per poter raggiungere insieme gli obiettivi che il MoVimento si prefigge.

«Sulle ipotesi di accordi -chiude la nota – che si rincorrono in queste ore, fomentate anche dall’offerta di dialogo di Bersani, alla disperata ricerca della maggioranza al Senato, le posizioni sono chiare e sono dirette a rispettare l’impegno con gli elettori di essere assolutamente alternativi alla vecchia politica di cui oggi lo stesso segretario del Pd e con lui il redivivo Silvio Berlusconi rappresentano ancora una chiara espressione. Scegliere la strada dei vecchi compromessi con quei partiti politici che sono la principale causa del grave stato di crisi di questo Paese per prolungarne l’agonia equivarrebbe a tradire la fiducia dei cittadini che ci chiedono di aprire realmente una nuova fase politica».

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