Finisce nel modo più scontato. La Juventus pareggia a Napoli (1-1) e riesce a mantenere invariato il vantaggio sulla seconda in classifica. Un bel balzo avanti per i bianconeri verso lo scudetto perché i sei punti non vengono rosicchiati dal Napoli e la conclusione del torneo si avvicina sempre di più. La gara è meno bella di quanto ci si sarebbe potuto attendere.
E’ una gara nervosa, in alcuni momenti dura nel corso della quali i protagonisti arrivano in alcuni momenti perfino a scambiarsi colpi proibiti, come fanno nel primo tempo Cavani e Chiellini in area di rigore bianconera. La gomitata dell’attaccante azzurro è violenta, da prova tv, ma a termini di regolamento l’intervento dell’arbitro di porta che ha visto l’episodio (e che porta al cartellino giallo per Cavani) di fatto la esclude tecnicamente. Complessivamente la Juventus dimostra una maggiore compattezza rispetto agli avversari. La squadra di Conte è messa meglio in campo, copre gli spazi con geometrica precisione ed inoltre ha la grande capacità di muoversi armonicamente, privando sempre il Napoli della profondità necessaria per dispiegare le proprie azioni. La differenza tra le due squadre sta in un piccolo grande dettaglio: i bianconeri quando attaccano lo fanno con passaggi verticali ed in un attimo sono in condizione di creare pericoli per la difesa avversaria; la manovra del Napoli è invece involuta ed elaborata, anche perché la Juve con grande velocità riesce costantemente a mettere dieci uomini dietro la linea della palla. La squadra di Mazzarri trova così tutti i varchi chiusi e questa è la peggiore situazione tattica nella quale si possa trovare. La Juventus ha anche il merito di trovare quasi subito il gol del vantaggio con un colpo di testa perfetto del rientrante Chiellini e ciò le consente di incanalare la gara nel verso giusto. Il Napoli, soprattutto nel primo tempo, è arruffone e pasticcione, i difensori hanno difficoltà nel far ripartire l’azione non tanto e non solo per il pressing alto degli attaccanti e dei centrocampisti avversari, ma anche e soprattutto per la loro imprecisione anche nei passaggi più semplici e scontati. Quando i padroni di casa sia pure con qualche affanno riescono ad entrare nella metà campo bianconera, si trovano con gli spazi chiusi e per loro comincia un vero e proprio calvario tattico. Le giocate degli uomini di Mazzarri sono inevitabilmente lente, scontate e ripetitive mentre per mettere in difficoltà la solidissima difesa avversaria ci vorrebbe velocità e profondità. In queste condizioni alla squadra di Mazzarri non resta che tentare la sorte con conclusioni dalla distanza e proprio grazie ad una bordata di Inler, sul finire del primo tempo, riesce a trovare il pareggio. Nella ripresa la Juventus regge fisicamente per una ventina di minuti ma con il trascorrere del tempo il dispendio di energie determinato inevitabilmente dall’atteggiamento tattico imposto da Conte priva i bianconeri di quello spunto di velocità e di dinamismo che aveva caratterizzato la prima fase della gara. In concomitanza con il calo degli avversari, il Napoli cresce e nella parte centrale del secondo tempo crea un buon numero di palle gol sulle quali in molti casi si rende protagonista Buffon mentre su altre gli azzurri sbagliano occasioni anche molto favorevoli. E’ in questa fase che si nota in maniera evidente come al Napoli, in questa fase, manchi clamorosamente il contributo di Cavani che, per quanti sforzi possa fare, non riesce più ad essere determinante e decisivo come una volta ed anzi, in certi momenti, sembra addirittura avulso dal gioco. Con quella di stasera sono ormai sette le partite (cinque di campionato e due di Coppa) di digiuno del Matador, un dato decisamente preoccupante per il Napoli. La supremazia degli azzurri, comunque, dura poco, in tutto un quarto d’ora, passato il quale la partita torna in equilibrio ed anche le emozioni finiscono per scarseggiare. Nella fase finale la gara vive solo di fiammate improvvise che interrompono di tanto in tanto un gioco elaborato e scontato su entrambi i fronti. Ma il fervore agonistico si è ormai spento e non rimane per tutti che accettare un pareggio che spinge la Juventus in una posizione privilegiata dalla quale affrontare il finale di campionato.