Tra poco piu’ di venti giorni il processo ad Amanda Knox e Raffaele Sollecito, assolti in secondo grado a Perugia dall’accusa di aver ucciso Meredith Kercher, approdera’ davanti ai giudici della Suprema Corte.
A fare ricorso era stata la procura generale di Perugia all’indomani della pubblicazione delle motivazioni dell’assoluzione. Intanto i processi ‘satellite’, quelli che hanno coinvolto i familiari dei due ex fidanzati, sono ancora quasi al punto di partenza. Ecco quindi che i familiari di Raffaele Sollecito, assolto in secondo grado insieme ad Amanda Knox dall’accusa di omicidio volontario dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia, escono di scena dall’indagine che li aveva visti indagati insieme ad alcuni giornalisti dell’emittente barese di Telenorba per la diffusione di un filmato in cui si vedeva il cadavere martoriato della povera Meredith. ”Finalmente oggi e’ stata detta la parola ‘fine’ – hanno detto i legali dei Sollecito nei giorni scorsi – essendo stata acclarata l’assoluta insussistenza di profili di rilevanza penale in ordine alle condotte poste in essere dai familiari di Raffaele Sollecito, i quali, nel legittimo tentativo di difendere il proprio familiare, non hanno commesso alcun reato”. Gli avvocati Marco Brusco, Francesco Crisi e Francesco Mastro lo hanno scritto in una nota congiunta, dopo che il gip di Bari ha disposto l’archiviazione delle posizioni dei familiari di Raffaele Sollecito nell’ambito dell’inchiesta sulla diffusione di un filmato in cui si vedeva il cadavere di Meredith Kercher. Il gip di Bari Gianluca Anglana ha ivece disposto l’imputazione coatta per i giornalisti di Telenorba Enzo’ Magista’ e Antonio Procacci per aver mandato in onda il filmato girato dalla polizia scientifica di Perugia che mostrava il cadavere di Meredith Kercher. Il Pm aveva chiesto l’archiviazione per tutti. Questo processo dunque riprendera’ le mosse dall’udienza preliminare che andra’ celebrata nuovamente a Bari, dopo che il tribunale di Perugia era stato dichiarato territorialmente incompetente. Anche un altro processo ‘satellite’, di quelli scaturiti da quello principale con l’imputazione di omicidio e’ stato tarsferito alla procura di Firenze. E’ stato il giudice Daniele Cenci a dichiarare l’incompetenza territoriale del tribunale di Perugia nel processo che vedeva Amanda Knox imputata per calunnia. Secondo l’accusa, la Knox avrebbe calunniato alcuni poliziotti della squadra mobile di Perugia, dicendo che le modalita’ con cui era stata interrogata in Questura prima dell’arresto, erano state “violente” e che le era stato dato qualche “scappellotto” in testa prima dell’arresto del novembre del 2007. La difesa di Amanda Knox pero’, composta dagli avvocati Luciano Ghirga e Carlo Dalla Vedova ha sollevato due eccezioni preliminari: una riguardante l’incompetenza della procura di Perugia e l’altra sulla costituzione di parte civile di alcuni poliziotti. In particolare, i legali hanno sostenuto che anche il pm Giuliano Mignini, dando per buona l’ipotesi accusatoria, era da considerarsi parte offesa. Per questo, essendo implicato un magistrato, la competenza spetta al tribunale di Firenze. Dopo piu’ di due ore di camera di consiglio, il giudice Daniele Cenci ha dato ragione alla difesa e ha dichiarato l’incompetenza del tribunale di Perugia e rimesso gli atti alla procura fiorentina. A Perugia resta il processo per diffamazione ai genitori di Amanda Knox. Curt Knox ed Edda Mellas sono accusati di aver diffamato a mezzo stampa alcuni poliziotti della questura di Perugia affermando che avevano ”maltrattato” Amanda la notte in cui poi venne fermata per l’omicidio di Meredith Kercher. Ma l’appuntamento piu’ importante in vista del quale i legali affilano le lame e’ quello del 25 marzo prossimo davanti alla Corte di Cassazione. A fare ricorso contro la sentenza di assoluzione era stata la procura generale di Perugia. E il procuratore generale di Perugia Giovanni Galati, dopo aver depositato il ricorso in Cassazione contro la sentenza di assoluzione aveva parlato di sentenza ” da annullare”. ”Ci sono ragioni puntuali per annullarla” aveva detto ancora. Per il procuratore di Perugia, nelle motivazioni della sentenza con cui i giudici di secondo grado hanno assolto gli ex fidanzati, ” ci sono tanti errori e tante omissioni. C’e’ un’inconsistenza della motivazione, un argomentare inutile che non porta a nulla”. ”E’ come se si fosse deciso dell’omicidio di Meredith Kercher ex novo -aveva aggiunto il sostituto procuratore generale Giancarlo Costagliola -, basandosi solo sugli argomenti della difesa. Normalmente il giudice d’appello valuta l’iter argomentativo del giudice di primo grado e lo confronta con i nuovi elementi. Ma questo e’ mancato del tutto: in sentenza non c’e’ confronto tra gli accertamenti di primo e di secondo grado. E’ stato valorizzato solo quanto fatto in appello”. L’appuntamento e’ per il 25 marzo prossimo.