NAPOLI – – E’ stato firmato dalla Arcadis, l’Agenzia regionale di Difesa del Suolo, su indicazione dell’assessore ai Lavori pubblici Edoardo Cosenza, un accordo di collaborazione, nell’ambito del progetto di recupero di Palazzo Penne, con la società consortile “Stress”, Sviluppo Tecnologie e Ricerca per l’Edilizia Sismicamente Sicura ed Ecosostenibile, partecipata dall’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e dall’Università degli Studi del Sannio.
“Questa collaborazione – ha spiegato l’assessore Cosenza – sarà garanzia di un recupero innovativo ed ecocompatibile dello storico e monumentale Palazzo Penne.
“L’edificio, datato 1406, rappresenta un rarissimo esempio a Napoli di architettura civile del XV secolo. L’accordo prevede anche lo studio e l’attuazione di un sistema di protezione sismica e di risparmio energetico nell’ambito dell’importante intervento.
“L’accordo, completamente gratuito per la Regione Campania e per la sua Agenzia di difesa del suolo, rientra infatti nel progetto “Provaci”, finanziato dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e riveste un forte carattere strategico per l’estrema rilevanza tecnica e le implicazioni economiche e sociali derivanti dalle attività previste.
“Palazzo Penne – conclude l’assessore Cosenza – è il primo edificio monumentale in Campania ad essere recuperato in chiave completamente ecosostenibile. Il programma delle attività prevede l’utilizzo di tecnologie sofisticate e avanzatissime come la termografia a raggi infrarossi e le prove soniche.”
“La scelta di Palazzo Penne come dimostrazione del progetto ‘Provaci’ – aggiunge a sua volta il presidente del distretto tecnologico Gaetano Manfredi – consentirà di implementare le tecnologie e le metodologie più innovative oggi presenti sul mercato per rendere l’edificio sismicamente sicuro e sostenibile. La stessa missione di Stress come distretto tecnologico è quella di promuovere l’innovazione tecnologica nel campo dell’edilizia con una particolare attenzione per gli edifici pubblici e di pregio.”
Scheda tecnica
Saranno attuati interventi di diagnostica finalizzati ad innalzare il livello di conoscenza degli elementi strutturali.
Si opererà principalmente con tecniche non distruttive e/o poco invasive. Nello specifico, la termografia a raggi infrarossi consentirà di analizzare le problematiche maggiormente presenti come, ad esempio, le infiltrazioni di umidità; le prove soniche consentiranno di conoscere lo stato materico delle strutture senza intervenire in maniera distruttiva; inoltre sfruttando le fessure presenti, sarà possibile intervenire mediante sonde endoscopiche per conoscere la tipologia della muratura e lo stato di conservazione interno.
Si prevede anche il rilievo dello stato di danno e dei luoghi mediante il laser scanner 3D. Sarà utilizzata anche la tecnologia MEMS, a basso costo, per il rilievo del danno misurando i treni d’onda tra diversi sensori e valutando l’eventuale variazione nel tempo delle funzioni di trasferimento.
Una volta completata la fase di conoscenza si potranno valutare limiti e potenzialità delle singole tecnologie di intervento studiate e messe a punto nell’ambito del progetto di ricerca “Provaci”.