Idee poche ma chiare e questo e’ gia’ un importante traguardo: l’Inter non e’ ancora guarita, la cura e’ vincere, lo scudetto l’obiettivo da raggiungere, la partita di domani contro il Napoli e’ una sfida tra due pretendenti al titolo di campione d’Italia. Veni, vidi, vici: non e’ Caio Giulio Cesare secondo Plutarco, ma Claudio Ranieri senza tunica ma in tuta e maglietta a riassumere in modo efficace la strategia dell’Inter da lui guidata. Raggiungere il successo in maniera rapida e immediata. Ranieri raccoglie i cocci lasciati da Gianpiero Gasperini ma non si scompone affatto. Intanto, ritrova quei campioni che finora non si erano visti come Maicon la ‘freccia rossa’, o meglio – si ‘corregge’ Ranieri – la freccia nerazzurra. Convocato Stankovic, un altro ritorno fondamentale (difficile pero’ possa partire titolare). Qualche problemino invece per Milito che accusa un fastidio muscolare. Dubbio Pazzini e dilemma-trequartista: senza Sneijder, ipotesi Coutinho o Alvarez. Il ritorno di Maicon potrebbe significare un avviso di sfratto per Nagatomo? Non e’ detto perche’ il giapponese e’ duttile e Ranieri decide la formazione solo all’ultimo momento. E – se non dovesse recuperare il duo Pazzini-Milito – pronta l’alternativa Zarate-Forlan. Assenze eccellenti da entrambe le squadre che sono entrambe forti e si temono reciprocamente anche se Walter Mazzarri non e’ convinto – a differenza di Ranieri – che si tratti di una sfida per il titolo. ”Senza umilta’ – e’ convinto l’allenatore nerazzurro – non si fa nulla e questa squadra, la mia squadra, ha umilta’. Questa Inter ha sofferto e soffre quando non riesce a dare la giusta soddisfazione ai tifosi, ma ha carattere, voglia di reagire e ce la fara’, i tifosi possono starne certi”. Contro il Napoli – aggiunge – sara’ una lotta di vertice. Io sento dentro che la mia e’ una squadra da scudetto”.”La necessita’ – insiste Ranieri – e’ sempre quella di vincere, vincere fa bene. La medicina e’ questa e non si puo’ interrompere. La squadra sta rispondendo bene e questa e’ la cosa piu’ importante, la strada e’ quella giusta”. Parole di affetto per il Napoli: ”Dopo il Cagliari, e’ stata la prima squadra grande che ho allenato subito dopo l’epoca di Maradona. Ho allenato giocatori meravigliosi, scommisi su Zola ed ebbi ragione. Sono affezionato al Napoli e sono contento che sia tornato a grandi livelli. Seguo il Napoli con attenzione, domani pero’ cercheremo ovviamente di batterli”. L’auspicio e’ vincere senza soffrire, andare in vantaggio e mantenere il risultato. Impresa non facile, tuttavia e’ giusto sperare. Ranieri ha uno stile asciutto, non spreca troppe parole nemmeno su Mourinho: ”Ogni volta che l’ho incontrato e’ andato tutto bene, siamo colleghi, ci sono state solo scaramucce, non la farei tanto lunga…”. Ovviamente e’ felice per le lodi ricevute dal presidente Moratti, tornato al sorriso dopo la disfatta di Gasperini: ”Ricevere complimenti non fa mai male, visto anche che il mio mestiere e’ tra i piu’ difficili, anche se ben remunerato”. Domani e’ il debutto di Ranieri in casa a San Siro (da allenatore ha esordito a Bologna e poi a Mosca in Champions League). Un pizzico di emozione anche per lui: ”Se non la sentissi, non farei l’allenatore; io spero sempre di vivere quelle sensazioni che ti da’ questo mestiere. Ci tengo che la squadra faccia bene, e voglio che i tifosi ci siano vicini per dare loro delle soddisfazioni”.

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